27 settembre 2022 - Lo sviluppo sostenibile delle aree urbane costiere attraverso la valorizzazione della cultura marittima della città è stato il focus del convegno internazionale “Il mare e la città 5.0. Verso una progettazione condivisa del sistema porto-città-costa-mare” che ha avviato la V edizione della Naples Shipping Week che animerà la città fino al 1°ottobre. Il Convegno si è proposto come momento di riflessione e dibattito per la definizione delle priorità e delle prospettive per il futuro sostenibile dell’ecosistema mare-costa-porto-città-comunità.
“Questa quinta edizione della Naples Shipping Week – ha dichiarato in apertura Umberto Masucci, Presidente del Propeller Club Port of Naples – è frutto della grande passione che anima tutta la squadra pubblica e privata che da un anno lavora per la preparazione di questa settimana. Avremo 40 eventi che declinano il mare e il porto dal punto di vista della storia, della cultura e dell’economia e che testimoniano l’importanza del cluster marittimo napoletano da anni impegnato a rinsaldare il rapporto fra il Porto e la città e restituire slancio ed entusiasmo al nostro scalo”.
“La Naples Shipping Week 2022 compie un ulteriore salto di qualità proprio nel giorno di apertura, anche grazie al contributo del CNR IRISS, con la presenza del Segretario Generale dell’International Maritime Organization, del Presidente dell’International Chamber of Shipping, dei Sindaci di importanti città-porto del Mediterraneo, di studiosi di chiara fama – sottolinea Massimo Clemente, direttore dell'Cnr-Iriss e co-organizzatore del convegno - Come Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo siamo orgogliosi di aver collaborato con i Propeller Clubs e Clickutility Team, favorendo l’interazione tra il cluster marittimo e la comunità scientifica, con particolare attenzione al tema della rigenerazione urbana nelle aree d’interazione porto-città. A Napoli, dopo l’esito positivo del processo ormai ben avviato per la valorizzazione del Molo San Vincenzo, dobbiamo ampliare la visione e l’azione all’intera area del porto storico affinché, pur rispettandone la funzionalità marittima, diventi un polo di sviluppo culturale e creativo”.
“L’economia del mare o blue economy ha un carattere fortemente intersettoriale, perché comprende un’ampia gamma di settori; dai servizi di trasporto alle attività estrattive, dalla pesca al turismo nautico e balneare, fino ad industrie manifatturiere come la cantieristica – ha aggiunto Arturo Capasso, presidente della Commissione Economia del Mare dell'Odcec Napoli - Secondo i rilievi statistici della Commissione Europea e di Unioncamere rappresenta circa 1,5% del Pil Europeo e oltre il 3% del Pil Italiano. Un aspetto di grande rilevanza è come tutte le attività che interagiscono con il mare siano condizionate da un equilibrio fondamentale fra benefici economici in senso lato, sostenibilità ambientale e impatto sociale. Tutto ciò rappresenta una sfida importante per i dottori commercialisti che nella loro attività professionale si confrontano quotidianamente con progetti di investimento, start-up innovative, operazioni di ristrutturazione aziendale e sono spesso chiamati a formulare pareri anche in sede di programmazione territoriale”.