19 luglio 2022 – Eni ha completato la costruzione dello stabilimento per la raccolta e spremitura di semi oleaginosi (agri-hub) a Makueni, in Kenya, e avviato la produzione del primo olio vegetale per le bio-raffinerie. Il primo agri-hub avrà una capacità installata pari a 15mila tonnellate con una produzione prevista nel 2022 di 2.500 tonnellate.
“Questo progetto incarna tutti i pilastri dell’approccio di Eni alla sostenibilità. La neutralità carbonica, perché la bio-raffinazione è un elemento importante nel nostro percorso verso le zero emissioni al 2050. L’eccellenza operativa, perché abbiamo concluso i lavori nei tempi previsti, a un anno dall’accordo con il governo kenyota e a sei mesi dall’avvio del cantiere, in totale sicurezza con più di 200mila ore lavorate senza alcun incidente.
Lo sviluppo sociale, con benefici in termini occupazionali: abbiamo coinvolto 25mila agricoltori e impiegato fino a 200 persone al giorno nella costruzione del centro. Nel nostro modello di integrazione verticale la coltivazione dei semi è demandata agli agricoltori locali in modo da promuovere l’accesso al mercato garantendo l’accesso alla terra”,
ha detto Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.
L’agri-hub lavorerà semi di ricino, di croton e di cotone per estrarre olio vegetale. Si tratta di materie prime sostenibili, agri-feedstock che non sono in competizione con la filiera alimentare perché provenienti da coltivazioni resistenti all’aridità e adatte a crescere su terreni degradati, appunto ricino, semi raccolti da piante spontanee (croton) e co-prodotti della filiera del cotone in un’ottica di economia circolare.
Nell’impianto, inoltre, si produrranno mangimi e bio-fertilizzanti, derivati dalla componente proteica dei semi, a beneficio delle produzioni zootecniche e alimentari, fornendo un contributo alla sicurezza alimentare. Il centro funzionerà anche come polo di formazione e supporto tecnico agli agricoltori.