1 giugno 2022 - Il 31 maggio si è tenuto il webinar “Navi Autonome: Profili Normativi e Scenari Tecnologici”, organizzato dal Gruppo Giovani Armatori di Confitarma in collaborazione con il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Wärtsilä Corporate e Rimorchiatori Riuniti SpA.
Antonino Scarpato, Capo 3a sezione “Normativa nazionale ed internazionale”, VI Reparto “Sicurezza della navigazione e marittima” del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, ha ricordato che in ambito IMO il tema è stato affrontato a partire dal 2018, quando per la prima volta il Comitato MSC99 ha analizzato in modo dettagliato e deciso le nuove tecnologie volte a soddisfare l’esigenza di sviluppare la digitalizzazione del settore (“Shipping 4.0”) e le relative implicazioni normative.
“L’implementazione delle navi autonome è vista favorevolmente – afferma Scarpato - in quanto porterebbe ad una riduzione di costi per il combustibile e per la gestione dell’equipaggio impiegato a bordo e con conseguente riduzione dell’impatto sull’ambiente. Con le navi autonome sarebbero velocizzate le operazioni commerciali in porto in sinergia proattiva con le strutture portuali. E si avrebbe sicuramente una riduzione degli incidenti dovuti all’errore umano (oggi attestati quasi al 90% sul numero totale di incidenti marittimi)”.
Su tali presupposti l’IMO nel 2019, durante il Comitato MSC 100, nel supportare l’introduzione delle navi autonome, ha sentito la necessità di definire ed approvare 4 livelli di autonomia/automazione ed ha iniziato la revisione di tutta la normativa di settore per identificare le barriere che, allo stato attuale, non ne consentono la piena attività.
A tal fine, è stato istituito un Gruppo di lavoro ad hoc con il coinvolgimento di molti esperti di ogni Stato Membro dell’IMO, tra cui l’Italia, che ha completato il lavoro di revisione nel 2021. Successivamente, lo scorso aprile si è dato inizio al lavoro di stesura del Codice MASS in cui saranno sviluppate tutte le disposizioni tecniche ed operative rivolte alle navi autonome.
Lavoro che si presume completare entro il 2026
con l’adozione del Codice di natura non obbligatoria per poi giungere, ad esperienza acquisita, ad uno strumento legislativo obbligatorio entro il 2028.