Presidente ANAV Nicola Biscotti - Foto Click Mobility |
25 giugno 2022 - Anav, l’Associazione del trasporto di passeggeri con autobus di Confindustria, ha presentato i risultati dello studio “Transizione energetica nel TPL” condotto dal Politecnico di Milano che evidenziano alcune possibili criticità di una transizione immediata alle alimentazioni alternative nel rinnovo del parco autobus di TPL e la compatibilità energetica, ambientale ed economica di una transizione più graduale attraverso il mantenimento di una percentuale decrescente nel tempo di nuovi autobus di TPL ad alimentazione tradizionale e ibrida di ultima generazione.
“Lo studio ha riscontrato che una transizione graduale verso l’elettrico, l’idrogeno e il biometano è compatibile con il surplus di fabbisogno energetico previsto nei piani nazionali, a differenza di una transizione immediata che comporterebbe di rivedere il fabbisogno energetico da fonti rinnovabili previsto per i mezzi di TPL su strada”,
ha spiegato il Professor Pierluigi Coppola nel presentare lo studio.
“Con questo studio approfondito e solido del Politecnico di Milano abbiamo voluto mettere a disposizione della politica, delle istituzioni e degli esperti elementi utili a valutare le strategie più efficaci per una transizione energetica del TPL con autobus che sia realistica e sostenibile, a beneficio del Paese – ha dichiarato il Presidente Nicola Biscotti – evidenziando vincoli energetici, costi e impatti ambientali dei diversi scenari. Quello che emerge è che la transizione immediata alle alimentazioni alternative, volendo sostituire tutti i bus con anzianità superiore a 15 anni, richiederebbe da qui al 2033 tra i 18 e i 22 miliardi di euro in termini di costi complessivi attualizzati, mentre una transizione graduale comporterebbe un minore costo valutato sino a 7 miliardi di euro, risorse che potrebbero essere utilizzate per il potenziamento e la qualità dell’offerta di servizio. Una giusta gradualità nella transizione energetica sarebbe, peraltro, pressoché neutra sotto il profilo ambientale, con variazioni rispetto alla transizione rapida che, rapportate alle emissioni del settore allargato dei trasporti in Italia, restano comprese tra lo 0,1% e lo 0,3% per l’anidride carbonica e tra lo 0,1% e lo 0,4% per gli inquinanti”.