25 maggio 2022 – Le associazioni Agens, Anav e Asstra,
che rappresentano quasi la totalità delle imprese del trasporto pubblico locale
e una componente qualificata dell’intero settore dell’autotrasporto passeggeri,
chiedono con urgenza un intervento correttivo sulla riforma dei servizi
interregionali: “condividiamo l’intento –
dichiarano le associazioni – di semplificare le procedure autorizzative
ottenute grazie alle norme del Decreto Infrastrutture sulla disciplina dei
servizi interregionali di competenza statale ma, al contempo, abbiamo forti
perplessità e preoccupazione per gli effetti negativi che questa modifica possa
avere sul settore del Trasporto Pubblico Locale.
La modifica in questione consente ai passeggeri di
autolinee di lunga percorrenza di poter effettuare tratte anche solo tra
province della stessa regione e questo va a determinare un’illegittima
sovrapposizione e interferenza con i servizi del TPL. Inoltre, è in evidente
contrasto con i principi comunitari di unitarietà della rete nonché del sistema
di competenze tra Stato e Regioni”.
“Si delineano evidenti profili di illegittimità della
norma – spiegano le associazioni – e temiamo per gli effetti che l’applicazione
di questa avrà sui rapporti contrattuali del TPL, normati a livello europeo, e
sul necessario equilibrio economico-finanziario dei contratti stessi.
Equilibrio che si raggiunge sfruttando i cosiddetti “effetti di rete”,
derivanti dalla compresenza di servizi redditizi e non, e che garantisce le
esigenze di mobilità di tutti i cittadini, non solo di quelli che vivono nelle
aree più dinamiche del paese”.
“Altro effetto dannoso – concludono le associazioni –
sarebbe quello di un incremento degli oneri finanziari a carico della Regione,
degli enti locali, del gestore del TPL. È quindi indispensabile un intervento
correttivo del Parlamento e che il Governo adotti le più opportune soluzioni in
sede di stesura definitiva del decreto ministeriale previsto dalla norma
primaria”.