11 maggio 2022 – Sono più che positivi i dati del traffico merci dei porti di Ancona e Ortona nel primo trimestre 2022. Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Statistiche dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, i due scali registrano una crescita costante, a doppia cifra rispetto al primo trimestre 2019: +12% per il porto di Ancona e +26% per lo scalo di Ortona.
Porto di Ancona, traffico merci +21,7%
Il traffico merci complessivo del porto di Ancona tocca, nel primo trimestre 2022, le 2,71 milioni di tonnellate, con una crescita del +21,7% sul primo trimestre del 2021 quando le merci movimentate furono 2,23 milioni di tonnellate.
Nello scalo dorico è positivo l’andamento di ogni tipologia di merce. Ammontano a 869.187 le tonnellate di prodotti petroliferi movimentati dalla raffineria di Falconara Marittima (+25,6%).
Le merci solide rinfuse crescono del +134,3% passando da 65.041 a 152.367 tonnellate con un aumento legato, in particolare, alla movimentazione di prodotti cerealicoli e di metalli, destinati quest’ultimi alla manifattura delle Marche e del Centro Italia.
Il traffico passeggeri dello scalo, nel confronto fra il primo trimestre 2021-2022, cresce del 24% arrivando a 76.659 persone imbarcate e sbarcate. Valore che rimane tuttavia inferiore al primo trimestre 2019 quando i passeggeri furono 96.800. È questo l’unico comparto dei traffici in cui gli effetti dell’emergenza sanitaria non sono stati ancora completamente assorbiti.
Porto di Ortona, traffico merci +13,3%
Il movimento complessivo delle merci nel porto di Ortona, nel primo trimestre 2022, è di 320.234 tonnellate, con una crescita del +13,3% sullo stesso trimestre del 2021 quando il traffico merci era stato di 282.558 tonnellate. Le merci liquide sono stabili (82.602 tonnellate) mentre cresce il movimento delle merci rinfuse, pari a 237.632 tonnellate (+20,4%), che vede trainanti i prodotti metalliferi e i cereali.
Il presidente Garofalo, i traffici di Marche e Abruzzo in ripresa
“L’andamento dei dati dei principali porti di Marche e Abruzzo è testimone della positiva ricaduta economica e sociale dovuta al ruolo di questi scali, fondamentali per le città portuali di riferimento e per le comunità dei territori – afferma Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale –. Come sistema portuale abbiamo il preciso compito di essere a fianco di questo dinamismo e dell’impegno costante del cluster marittimo per un miglioramento continuo”.