16 febbaio 2022 -
“Detto che siamo pienamente solidali e collaborativi con chiunque faccia venire alla luce comportamenti malavitosi nel nostro e in altri comparti economici del Paese, siamo costretti a porci e a porre un interrogativo: guai a chi sul Superbonus ha truffato lo Stato per miliardi sfruttando bachi nei provvedimenti, ma non è che d’ora in avanti si materializzerà una truffa dello Stato contro le imprese edili oneste e quei cittadini, specie proprietari edili, altrettanto onesti che allo Stato e ai suoi incentivi hanno creduto?”
A porre l’interrogativo è il Presidente di ANCE Liguria, Emanuele Ferraloro, denunciando il rischio di una truffa dello Stato, ovvero di una violazione metodica e totale di tutti gli impegni che lo Stato ha assunto garantendo a un settore strategico, come quello dell’edilizia pubblica e privata, misure di sostegno e di rilancio.
“Si pone una volta di più – afferma – il problema di uno Stato non affidabile, incapace da un lato di porre in atto provvedimenti protetti rispetto alle possibili infiltrazioni di mafie e camorre, pronto dall’altro a violare i patti siglati con i cittadini per bene, negando loro quello che si era impegnato a mantenere per un determinato periodo di tempo”.
Secondo ANCE Liguria si rischia l’esatto contrario di un’operazione win-win: lo Stato, con evidenti carenze e speriamo solo disattenzioni al suo interno, assicura alla malavita organizzata introiti straordinari scoprendo con grande ritardo “perdite d’acqua quando sono diventate fiumi”; contemporaneamente si parla di provvedimenti che “drogano” un settore e dimenticano l’importanza di altri comparti industriali; infine, nessuno si interroga su quella che sarà una decimazione di piccole e medie imprese che si sono fidate dello Stato, nonché di cittadini che si sono impegnati negli interventi agli immobili e che ora potrebbero scoprire di aver agito senza rete, men che meno quella di uno Stato infedele.