19 Febbraio 2022 - Ieri il Parlamento europeo in seduta plenaria a Strasburgo ha rigettato tutti gli emendamenti proposti sulla direttiva eurovignette e ha approvato il testo concordato con il Consiglio europeo. Le modifiche alla cosiddetta "direttiva Eurobollo" vanno a sostituire le attuali tariffe per gli autocarri basate sul tempo, con nuove tariffe calcolate sui chilometri effettivamente percorsi.
In questo modo verrà rafforzato il
principio cardine della politica ambientale dell'Unione Europea secondo cui “chi inquina
paga” e darà un contributo importante per la decarbonizzazione del trasporto merci su
gomma, obbligando chi danneggia l’ambiente a coprire i costi.
I 705 membri del Parlamento europeo hanno sigillato il futuro dell’autotrasporto su
gomma in Europa votando in favore alla riforma della tariffazione stradale.
La proposta –
ora diventata legge – prevede che tutti gli stati membri a partire dal 2030 eliminino
gradualmente le vignette a tempo per i mezzi pesanti in tutta la rete transeuropea di
trasporto e riscuotano pedaggi basati sulla distanza.
Questo nuovo approccio garantisce un sostegno concreto alla modernizzazione e alla
decarbonizzazione delle flotte di veicoli, garantendo incentivi sotto forma di scontistica ai
veicoli meno inquinanti e a emissioni zero. Insomma, il nuovo sistema incentiva i
comportamenti virtuosi e batte cassa ai mezzi più vecchi e inquinanti.
Oltre al primario vantaggio ambientale, la nuova direttiva sarà fondamentale per
armonizzare la tariffazione stradale in tutta l'UE e aiuterà a finanziare le infrastrutture
stradali.
La direttiva Eurovignette ha trovato una forte opposizione ideologica da parte della
politica tirolese e austriaca, che ha cercato in tutti i modi di affossare la proposta legale.
Gli austriaci, in primis il Governo tirolese e l’eurodeputata tirolese Barbara Thaler,
argomentarono che la direttiva avrebbe sì portato a una riduzione drastica delle emissioni
nel proprio territorio, ma si mirava a raggiungere anche una riduzione quantitativa del
passaggio di mezzi nel proprio territorio, in altre parole una limitazione quantitativa dei
mezzi.