26 febbraio 2022 - Massimo Bello, presidente AIGET, Associazione Italiana di Grossisti di Energia e Trader, esprime forti preoccupazioni per le ricadute sul costo dell’energia a causa della crisi internazionale legata al conflitto in corso tra Russia e Ucraina e sottolinea ancora una volta
"l'urgenza del momento e la necessità di supportare le esigenze di liquidità e garanzie dei fornitori di energia".
Secondo Bello
“le sanzioni andranno a impattare non solo sull’economia a livello mondiale, ma anche sul prezzo dell’energia, che potrebbe aumentare ancor più a seguito delle sanzioni alla Russia”.
In questo scenario, gli interventi sottolineati nei giorni scorsi da AIGET, che ha rinnovato a Governo e Parlamento l'appello ad introdurre rapidamente opportuni meccanismi per poter far fronte all'ulteriore abnorme incremento delle garanzie richieste ai fornitori di energia elettrica e gas italiani nell'approvvigionamento e fornitura ai loro clienti, assumono un carattere ancor più evidente e necessario.
Anche prima degli ultimi drammatici avvenimenti, i prezzi delle commodity energetiche erano caratterizzati da un duraturo rialzo, in particolar modo del gas naturale, incremento che a sua volta ha trascinato al rialzo anche il prezzo dell’elettricità. Attualmente, in un contesto caratterizzato da aumenti del prezzo del gas dovuti a una diminuzione di fornitura dalla Russia, tale congiuntura sta giocoforza determinando anche un analogo abnorme aumento nei valori delle garanzie che vengono richieste ai fornitori di energia per poter continuare ad operare sul mercato e rifornire a loro volta i consumatori.
È ormai evidente che, in assenza di analoghi incrementi nel sostegno da parte di banche e istituzioni finanziarie, i fornitori rischiano di non esser più in grado di far fronte alle sempre più ingenti esigenze di cassa e fideiussorie richiestegli. A loro volta banche e istituzioni finanziarie debbono richiedere garanzie ulteriori rispetto a quelle che i medesimi fornitori hanno sempre offerto. In un simile quadro emergenziale anche numerosi fornitori italiani di energia sono purtroppo già andati in default, coinvolgendo oltre 300.000 utenze e con conseguenze drammatiche per i consumatori finali.