5 gennaio 2022 -
“Nel confermare che Confitarma è sempre stata assolutamente favorevole alle misure che il Governo ha adottato per fronteggiare la pandemia, anche quelle prese in questi giorni – afferma Mario Mattioli, Presidente di Confitarma - manifestiamo la viva preoccupazione dell’armamento nazionale per le conseguenze che tali norme potranno avere sui lavoratori marittimi e sull’operatività delle nostre navi se, nella loro pratica applicazione, non si terrà in debita considerazione la specificità del lavoro marittimo.Mi riferisco, in particolare, alle nuove disposizioni che impongono, dal 10 gennaio 2022, il possesso del Super Green pass per viaggiare sui mezzi di trasporto e, dal 1° febbraio 2022, la riduzione della durata della certificazione verde da 9 a 6 mesi”.
In proposito, i casi che è assolutamente necessario tutelare al fine di evitare notevoli problematiche a lavoratori marittimi e compagnie di navigazione sono:
Lavoratori marittimi italiani, comunitari e non comunitari vaccinati con vaccini approvati da
EMA e AIFA o con quelli riconosciuti equivalenti dal Ministero della Salute a cui, dal 1°
febbraio 2022, in ragione della riduzione della validità da 9 a 6 mesi, scadrà la certificazione
verde durante il loro imbarco.
Tali marittimi, essendo imbarcati, non hanno quasi mai la
possibilità di effettuare la terza dose. Pertanto, è necessario che gli sia consentito di
continuare a lavorare sulle navi di bandiera italiana fino al loro sbarco e, con riferimento ai
marittimi residenti in Italia, di poter utilizzare gli usuali mezzi di trasporto per il loro
rimpatrio e ritorno a casa (tutela che – come è noto – è anche prevista dalla Convenzione
Internazionale del Lavoro Marittimo (MLC, 2006);
Lavoratori marittimi non-comunitari che non sono vaccinati con vaccini approvati da EMA e
AIFA o con quelli riconosciuti equivalenti dal Ministero della Salute.
In molti Paesi non-UE,
da cui proviene un numero molto consistente di marittimi imbarcati sulle navi di bandiera
italiana, non è possibile accedere ai vaccini sopra citati, ma si utilizzano altri vaccini che,
seppur riconosciuti dall’OMS, non consentono di ottenere la certificazione verde. Sarebbe
necessario consentire a tali marittimi, qualora sbarchino sul territorio italiano, di poter
accedere agli usuali mezzi di trasporto, anche se vaccinati con vaccino non approvato da
EMA e comunque con un tampone negativo, unicamente ai fini del loro rimpatrio nel Paese di
residenza.
Ulteriori gravi problematiche potrebbero determinarsi qualora dovesse essere introdotto l’obbligo
vaccinale ai fini dell’accesso ai luoghi di lavoro, senza tenere debitamente conto delle
summenzionate peculiarità del lavoro marittimo.