27 gennaio 2022 - Mentre il DL Concorrenza abbrivia (si fa per dire) il suo iter (è stata indicata maggio come dead line per la conversione …) è evidente che senza le idee chiare e uniformità si fa poca strada: il tempo per dare vita a un unico Regolamento sulle concessioni portuali ci sarebbe ancora e potrebbe ridare al MIMS un impulso, quel ruolo di regolatore e regista che negli anni sembra essersi disperso ma che tutti gli chiediamo di riprendersi nei fatti.
Sennò hanno ragione Luigi Merlo quando parla di un MIMS sempre più simile a un centro studi o Alessandro Santi che ripetutamente chiede concretezza per esempio sul tema dragaggi o delle fonti energetiche o ancora Mario Mattioli che non si è ancora stancato di chiedere “semplificazioni”.
7 Ripetutamente assistiamo a diverse interpretazioni da parte di alcune ADSP sull’applicazione delle norme in tema ad esempio di riduzione dei canoni concessori o sulle proroghe delle concessioni, o leggiamo di salti in avanti su regolamenti per il rinnovo o la ridistribuzione delle concessioni demaniali tailor made.
Non riusciamo a comprendere il persistere, tra altri aspetti, delle difficoltà di accettare e mettere in pratica, i principi del riequilibrio economico-finanziario delle concessioni di fronte, tra l’altro, alle sfide che digitalizzazione e sostenibilità pongono sia al concessionario privato che al concedente Stato.
Non si dica che la frammentazione del cluster imprenditoriale indebolisce la rappresentatività: sulla stragrande maggioranza del merito delle questioni siamo tutti allineati, anche con i sindacati; tra noi c’è chi deve mediare di più o di meno ma stiamo portando avanti le stesse proposte, abbiamo gli stessi obiettivi
E’ evidente sui temi della procedura di infrazione sulla tassazione dei canoni, sull’istituzione di un fondo per i lavoratori portuali, sulla richiesta di riconoscere capacità di investimento del privato a fronte di strumenti di flessibilità concessorie, giuso per fare alcuni esempi. Abbiamo il “sudoco” sulla carta ma ancora porti con propri PCS e altre amministrazioni che dialogano solo tra loro: altro che cyber risks assessement!