16 dicembre 2021 - Integrato, regolato, innovativo, digitale, green, connesso e in continuo dialogo col territorio: è il nuovo modello di portualità veneta definito dal Piano Operativo Triennale 2022-2024 dei Porti di Venezia e Chioggia.
Il documento di programmazione approvato dal Comitato di gestione la settimana scorsa è stato presentato, ieri, da Fulvio Lino Di Blasio e da Antonella Scardino, rispettivamente Presidente e Segretario Generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, alla presenza dei componenti del Comitato, Giuseppe Chiaia, rappresentante della Città Metropolitana di Venezia, Maria Rosaria Campitelli, rappresentante della Regione del Veneto, e dell’Amm. Piero Pellizzari, Direttore Marittimo del Veneto.
Il nuovo POT – frutto di un’ampia collaborazione istituzionale a livello regionale e locale nonché delle varie amministrazioni pubbliche operanti in porto, e del coinvolgimento della Venezia Port Community, delle rappresentanze sindacali e datoriali, delle forze economiche, culturali, universitarie, del mondo dell’associazionismo e dei cittadini – definisce la strategia articolata in 5 obiettivi da sviluppare nei prossimi tre anni.
Tali obiettivi, coerenti con le linee guida stabilite dal World Ports Sustainability Program dello IAPH- International Association of Ports and Harbors (standard internazionale di riferimento), vengono declinati in 12 azioni e 44 interventi prioritari per lo sviluppo dei due scali veneti, per un valore complessivo stimato di oltre 1,78 miliardi di euro.
“Il futuro, e ancora di più il presente, del sistema portuale veneto – commenta il Presidente Fulvio Lino Di Blasio- è connesso alla piena realizzazione di un porto regolato, sostenibile e pienamente integrato con il proprio ecosistema, a servizio delle imprese del territorio. Questa visione riassume la strategia di lungo periodo di cui il piano operativo triennale rappresenta il punto di partenza. Il documento di programmazione che abbiamo prodotto si pone in relazione con le dinamiche normative, economiche, sociali e ambientali che stanno interessando la portualità europea, offrendo una declinazione locale articolata nella consapevolezza di operare all’interno di un tessuto produttivo di primario rilievo, di poter contare su una forza lavoro specializzata e di essere inserito all’interno di un fragile e prezioso ambiente lagunare”.
Il secondo obiettivo - Rigenerazione del sistema portuale - sarà reso possibile dal nuovo piano regolatore di sistema portuale da realizzarsi in condivisione con le amministrazioni interessate a partire dal 2022. Il POT prevede, inoltre, l’apertura di una nuova stagione sul fronte delle concessioni coerente con l’evoluzione del mercato, il lancio della ZLS a Porto Marghera, l’attuazione del concorso di idee e la realizzazione degli approdi temporanei per le navi da crociera. Sul fronte dell’accessibilità, l’AdSPMAS lavorerà alla realizzazione e implementazione delle infrastrutture stradali e ferroviarie di ultimo miglio e al ridisegno dei waterfront degli scali veneziano e clodiense. Il tutto organizzato e gestito coerentemente con il MOSE. Il valore degli interventi è stimato intorno agli 1,5 milioni di euro.