30 settembre 2021 - Le organizzazioni e i sindacati mondiali dei lavoratori dei trasporti stradali, aerei e marittimi hanno chiesto ieri ai capi di governo del mondo che si riuniscono questa settimana all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, di porre fine alla "crisi umanitaria della catena di approvvigionamento globale".
In una lettera aperta all’Assemblea delle Nazioni Unite, IRU, l'International Road Transport Union, IATA, International Air Transport Association, ICS, International Chamber of Shipping, e ITF, Transport Workers’ Federation, hanno fatto un appello urgente ai capi di governo del mondo affinché venga ripristinata la libera circolazione dei lavoratori dei trasporti.
Tutti i lavoratori dei trasporti hanno infatti continuato a mantenere il flusso del commercio globale durante la pandemia, ma ciò ha comportato un vero e proprio tributo umano. Al culmine della crisi del cambio equipaggio, 400.000 marittimi non erano in grado di lasciare le loro navi, alcuni hanno lavorato a bordo fino a 18 mesi oltre i loro contratti iniziali.
I voli sono stati limitati e i lavoratori dell'aviazione hanno affrontato l'incoerenza dei requisiti di frontiera, viaggio, restrizioni per i vaccini. Ulteriori controlli sistemici e imprevedibili alle frontiere stradali hanno fatto sì che i camionisti siano stati costretti ad aspettare, a volte a migliaia e per settimane in situazioni non igieniche senza strutture adeguate, prima di poter completare i loro viaggi e tornare a casa.
Le catene di approvvigionamento globali stanno iniziando a cedere mentre due anni di tensione sui lavoratori dei trasporti cominciano a far sentire il loro peso.