A sinistra il Segretario Gen. Confetra, Ivano Russo, in video l'on. Paita e a destra il presidente Cofetra Mezzogiorno Domenico De Crescenzo |
14 luglio 2021 -
"È stata una importante giornata di confronto ed analisi sui temi della logistica e delle infrastrutture nel Mezzogiorno. È ovvio che non si può ridurre il dibattito trasportistico, sul ruolo strategico dell'Italia in Europa e nel Mondo, ai porti "ascellari", all'area logistica milanese, al Corridoio Ten-T Reno - Alpi ed alla Torino - Lione. Ma è altrettanto vero che il Mezzogiorno deve mettere a fuoco una sua mission geostrategica distintiva, una sua vocazione logistica, e soprattutto deve ripensarsi come una grande macro regione europea di oltre 20 milioni di abitanti che si candida a svolgere una funzione peculiare e ad alto valore aggiunto - dal punto di vista geoeconomico - per il Paese e per l'Europa. Oggi credo che da questo evento sia venuto un importante contributo in questa direzione".
Così Guido Nicolini, Presidente di Confetra, ha commentato, a conclusione dei lavori, gli spunti emersi in questa prima edizione degli Stati Generali.
Mara Carfagna, Ministro per il Sud, ha contribuito al dibattito con un messaggio chiaro ben accolto dalla platea:
"Nel PNRR sono stanziati 1,2 miliardi di euro per i porti meridionali e 630 milioni per le Zes di qui al 2026. Dalla collaborazione istituzionale e da quella pubblico - privati può venire la svolta in grado di intercettare le nuove opportunità nascenti dall'Africa e dal Mediterraneo".
Nel corso della giornata di lavoro, articolata in tre Sessioni tematiche (Porti e Zes, infrastrutture di rete e fondi europei, PNRR e Mezzogiorno) si sono alternati numerosi interventi di esponenti del mondo istituzionale, universitario, dei saperi, dell'economia, dell'impresa.
Ennio Cascetta ha ricordato i numeri del gap logistico, a partire dal segmento ferroviario:
"l'AV in 10 anni ha contribuito al PIL nazionale con 42 miliardi di euro. Nelle province dotate di AV, il PIL è cresciuto in media il 5% in più rispetto a quelle sprovviste. Ma siccome l'AV finisce a Salerno, paradossalmente l'AV ha accresciuto di 10 punti il divario Nord - Sud. Urge recuperare terreno".
Alessandro Panaro di SRM ha sottolineato quanto
"la portualità meridionale, e sud europea più in generale, possa trarre vantaggio dalla prossimità territoriale rispetto al Mediterraneo, guadagnando fette di mercato rispetto ai porti del Northern Range. A condizione che Zes e connessioni retroportuali decollino sul serio. Le imprese manifatturiere del Mezzogiorno già utilizzano i porti per il 57% del valore del proprio import / export, contro il 33 della media nazionale. Inoltre il 47% di tutti i volumi nazionali movimentati nei porti transita nei e dai porti del Sud. Questa naturale vocazione marittima dell'economia meridionale è un valore da sfruttare".