9 giugno 2021 - Parte dall’Italia il primo DAN Sustainable Tour che porterà i due sub Alana Alvarez e Manuel Bustelo, ambasciatori del Divers Alert Network (DAN) Europe, ad attraversare l’Europa nei prossimi 6 mesi a bordo di un veicolo elettrico per sensibilizzare giovani, appassionati di subacquea e istituzioni, sulla grave minaccia rappresentata dalla plastica e dall’acidificazione degli oceani, e sull’urgenza di modificare i nostri stili di vita per salvaguardare il futuro del pianeta e dell’umanità.
Il duo percorrerà un totale di 11.500 km facendo tappa in 15 Paesi Europei per incontrare partner, associazioni ambientaliste, aziende, privati e anche decisori politici – inclusa la Commissione UE a Bruxelles - al fine di promuovere una maggiore responsabilità sociale delle aziende, un quadro normativo adeguato e stili di vita e mobilità più sostenibili.
“Tutti parlano dei gravi danni che la pesca eccessiva e la plastica stanno causando al nostro pianeta, eppure in pochi sono disposti a modificare il proprio stile di vita per invertire questo processo. Ma nessun gesto è troppo piccolo, sia come collettività e come individui abbiamo l’opportunità e la responsabilità di fare la nostra parte e di agire, non c’è più tempo da perdere - spiegano Alana Alvarez e Manuel Bustelo, subacquei ed esperti nell’ambito dell’economia, turismo e sviluppo sostenibile - con questo tour dimostreremo concretamente all’Europa che alternative ecosostenibili esistono e che c’è ancora tantissimo da fare per migliorare, anche a livello legislativo e politico.”
Ogni anno vengono prodotte 400 milioni di tonnellate di plastica nel mondo, il 20% dal nostro continente, eppure solo il 9% viene effettivamente riciclato, mentre il 91% finisce nelle discariche o inquina ambienti naturali, compresi bacini idrici e oceani, costituendo una grave minaccia per la biodiversità, le economie e la salute degli esseri umani. Secondo l'ONU, infatti, entro il 2050 potrebbe esserci più plastica che pesce nel mare e tutte le barriere coralline del mondo potrebbero essere morte entro la fine del secolo, se non si inverte questo trend.