4 giugno 2021 - La decarbonizzazione nel trasporto marittimo è un fattore chiave e d’Amico Group ha avviato un joint industry project (JIP) insieme a Trafigura, ABS, RINA, il Fuel Oil Bunker Analysis Advisory Service (FOBAS) di Lloyd’s Register, il Registro Liberiano e Man Energy Solutions, per testare le nuove miscele di biocarburante (B30) a bordo delle sue navi, con l’obiettivo di valutarne l’impatto in termini di emissioni e rispondere in anticipo ai nuovi standard fissati da IMO.
Il progetto punta a calcolare la possibile riduzione delle emissioni di CO2 attraverso una “strategia di ciclo di vita”, utilizzando la cosiddetta analisi well-to-wheel (WTW), dall’acquisizione della materia prima alla sua combustione durante la navigazione, per confrontare le prestazioni dei biocarburanti e quelle dei tradizionali combustibili fossili.
Inoltre, il test servirà a valutare la stabilità e la degradazione del biocarburante in relazione al tempo di stoccaggio e alle emissioni di NOx al fine di confermare che l’uso del biocarburante B30 non influisce sulla certificazione Tier II dei motori, oltre a misurare gli effetti e i miglioramenti sugli indici EEXI e CII adottati come misure di abbattimento delle emissioni a breve termine dall’IMO.
I test saranno effettuati sulle navi “Eco” LR1 (Long Range1) di d’Amico, Cielo Bianco e Cielo di Rotterdam già conformi alla fase 2 dell’EEDI (Energy Efficiency Design Index) indice di riferimento dell’IMO. Il carburante alternativo a basso contenuto di carbonio di seconda generazione (conforme alla direttiva UE sulle energie rinnovabili (Red I/II) e certificato ISSC) sarà fornito da TFG Marine, azienda leader nel servizio di bunkeraggio nella regione Amsterdam-Rotterdam-Anversa (ARA).