15 giugno 2021 - I 62 miliardi che il PNRR destina alla mobilità sostenibile “li spenderemo con tre logiche fondamentali: la cura del ferro, uno spostamento forte verso il trasporto non solo di persone ma anche di merci sulle ferrovie cambiando – ed è il secondo punto – i mezzi di locomozione, non solo gli autobus: ci sono oltre 8 miliardi per investimenti nella trasformazione delle flotte, nella creazione di nuovi sistemi di trasporto pubblico locale di massa quindi per esempio metropolitane.
Ma poi abbiamo anche investimenti sui porti, che devono trasformarsi, per esempio verso l’elettrificazione delle banchine, così da consentire alle navi di spegnere i motori quando sono nel porto, e anche la trasformazione dei nostri porti in green ports, cioè strutture in grado di accogliere le nuove navi che saranno con sistemi di propulsione diversa”. Così il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini nel corso del suo intervento all’Automotive Business Summit del Sole 24 Ore su come verranno investiti i fondi che il PNRR destina alla mobilità sostenibile.
“Tutto questo è, da un lato, orientato proprio alla trasformazione di breve ma anche alla sperimentazione. Noi avremo dei treni, soprattutto nel Sud, in cui sperimenteremo la trazione a idrogeno. Per le navi, la trasformazione in senso ecologico, in particolare nello stretto di Messina ma anche in altre aree, e anche in questo caso non sappiamo ancora quale sarà la tecnologia prevalente e quindi dobbiamo essere flessibili”
conclude il Ministro Giovannini.