7 maggio 2021 - Il volume di traffici in entrata e in uscita dal porto di Venezia nel primo trimestre 2021 si attesta su 5.514.867 tonnellate con una flessione del 4,9% più contenuta rispetto a quella registrata negli stessi mesi dell’anno scorso. A partire dal mese di marzo 2021 infatti ha preso avvio una fase di rimbalzo per effetto del lockdown totale dello scorso anno.
Il porto lagunare, in linea con gli altri porti italiani comparabili sotto un profilo di mercato e funzionale, continua tuttavia a registrare una riduzione generale dei traffici (pari al -8,9% dal 2019 ad oggi) riconducibile alla crisi economica determinata dalla pandemia.
Rispetto al primo trimestre del 2020 le rinfuse liquide segnano un -8,7% (-194 mila tonnellate), quelle solide che comprendono anche il carbone, si attestano sul +10,5% (+ 126 mila tonnellate) e con i prodotti cerealicoli e siderurgici a segnare rispettivamente un +17,4% e un +31,8%.
Il general cargo registra un -9,1% (pari a -217 mila tonnellate).
Nel periodo aprile 2020-marzo 2021, ovvero negli ultimi 12 mesi, rispetto al periodo aprile 2019-marzo2020 si registra una flessione in tutti i settori merceologici che risulta riconducibile, nel caso dei prodotti petroliferi in generale alla minore attività legata al trasporto aereo e automobilistico dovuta alle restrizioni da pandemia, in quello dei prodotti agroalimentari e siderurgici all’andamento della situazione economica generale e per quanto riguarda il settore carbonifero alla Strategia Energetica Nazionale e quindi indipendenti dalle dinamiche portuali di Venezia. In calo il settore container che perde 13 punti percentuali (-77.263).
Tale contrazione è dovuta alle strategie armatoriali (nella fattispecie la riduzione dell’offerta di stiva e il conseguente innalzamento dei noli, la concentrazione negli scali Hub per un effetto di economia di scala), dall’abbandono della linea diretta con il Far East che AdSP MAS sta cercando di recuperare grazie all’operazione di escavo manutentivo del canale Malamocco-Marghera in corso, e infine dalla morfologia dello scalo veneziano che non consente, anche in presenza di canali dragati, l’arrivo di portacontainer superiori alle 8500 Teu.
Di segno negativo anche il traffico crocieristico (-100%) che inizierà a riavviarsi auspicabilmente a partire da giugno con la ripresa dell’attività.