29 aprile 2021 - Rafforzare i sistemi nazionali per la sicurezza e la salute sul lavoro al fine di dimostrare la capacità di reazione utile ad affrontare proficuamente le crisi dell’oggi – uscendone rafforzati - e l’auspicata ripresa del futuro, facendo tesoro delle difficoltà per trasformarle in esperienza.
Questo il tema della 119^ Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, condiviso
dall’industria armatoriale italiana, rappresentata da Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e
Federimorchiatori, e dalle organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.
Dall’inizio del 2020, la pandemia COVID-19 ha posto l’armamento e i lavoratori marittimi di fronte
a sfide imprevedibili, dirompenti e senza precedenti per contrastare il virus e le sue graviripercussioni sulla navigazione e il lavoro a bordo.
L’industria armatoriale e i Sindacati dei lavoratori, sin dal primo insorgere della pandemia da Covid19, hanno lavorato in sinergia per affrontare la crisi con un costante scambio di informazioni sugli adempimenti da adottare in materia di salute e igiene a bordo e con azioni congiunte di
sensibilizzazione nei confronti delle Istituzioni, soprattutto per risolvere la grave problematica dei
cambi equipaggi che, soprattutto nel 2020, ha costretto molti marittimi a dover prolungare il loro
imbarco oltre il periodo contrattuale, impedendo ad altrettanti lavoratori di poter raggiungere le navi
per via delle restrizioni imposte dai Governi dei Paesi Terzi.
Lo sforzo congiunto datori di lavoro-lavoratori, assieme al contributo delle competentiAmministrazioni, è stato fondamentale per il progressivo miglioramento della situazione.
Allo stesso modo, e con un risultato politicamente molto rilevante, l’impegno comune ha indotto il
Governo a riconoscere, anche a livello nazionale - con decisione comunicata all’IMO-International
Maritime Organization il 25 gennaio 2021 - i marittimi quali “keyworkersproviding an essential
service”.
La difficile situazione venutasi a creare a seguito della pandemia da COVID-19 ha dimostrato ancora una volta che le relazioni industriali del settore marittimo sono mature e responsabili e che,
affrontando le questioni in modo costruttivo, salvaguardando i ruoli delle parti, è possibile superare
sfide importanti per il settore nell’ottica di un’ulteriore crescita dell’industria marittima nazionale e
del conseguente sviluppo dell’occupazione marittima italiana.