3 aprile 2021 - Il supporto dei droni come nuova frontiera volta al miglioramento di servizi commerciali, industriali e al monitoraggio delle infrastrutture critiche, a tutela della sicurezza e della crescita. Se ne è discusso nel convegno “L’impiego dei velivoli a pilotaggio remoto in ambito civile” organizzato in modalità web dall’Università degli Studi di Roma La Sapienza e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) con il patrocinio di ENAV ed ENAC. A moderare l’incontro la presidente di RFI Anna Masutti. Per il Gruppo FS presenti anche l’amministratrice delegata di RFI Vera Fiorani e il responsabile ricerca e sviluppo di RFI Eugenio Fedeli.
All’evento hanno partecipato anche importanti aziende come Leonardo, Terna, Telespazio e Oliver Wyman.
Dopo aver portato i saluti dell’azienda Vera Fiorani ha ricordato il ruolo della componente aerea dedicata all’alimentazione elettrica legata alla ferrovia, e di come RFI abbia avuto modo di sperimentare l’uso dei droni nel monitoraggio per la sicurezza della propria infrastruttura.
“Gestiamo circa 16mila chilometri di linee ferroviarie, che sono fortemente ancorate a terra",
ha spiegato Fiorani, indicando che RFI ha già sperimentato la possibilità di “innalzarsi” da terra, dove è collocata l’infrastruttura ferroviaria, per raggiungere la parte aerea della stessa (rappresentata dal sistema elettrico) posta a circa 4 metri e mezzo da terra.
“Abbiamo utilizzato lo spazio al di sopra dei corridoi ferroviari per utilizzare questi mezzi a pilotaggio remoto e abbiamo risolto così il problema, utilizzando i nostri spazi",
ha sottolineato l’AD. Sull’utilizzo di questa tecnologia in volo nell’ambito ferroviario è intervento anche il manager RFI Eugenio Fedeli, che ha illustrato come le sperimentazioni in tale ambito, iniziate già dal 2013, abbiano dato seguito principalmente al supporto per verifiche e ispezioni periodiche di opere come viadotti, ponti e sottovia presenti lungo le linee, oltre che per attività di security riferite ad asset strategici o aree sensibili dell'infrastruttura.
Tra i benefici c’è quello di poter impiegare i droni in zone impervie o raggiungibili in maniera difficoltosa per motivi di origine naturale o antropica, al fine di poter soddisfare le esigenze in occasione di controlli di tipologia prettamente visiva o per interventi programmati nel processo manutentivo sugli stati conservativi delle strutture e dei loro rivestimenti.
A partire dal 2013, RFI ha avviato una prima campagna sperimentale, terminata nel 2016, per l’utilizzo di Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR) come ausilio alle ispezioni di ponti e viadotti ferroviari, che ha consentito il controllo di otto opere per un totale di 36 campate, e una seconda sperimentazione, ancora in corso, per verifiche su cento opere distribuite su tutto il territorio nazionale.