2 marzo 2021 -
"Speriamo che al cambio di nome del Ministero dei Trasporti in Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili corrisponda un cambio di marcia rispetto al passato su diversi versanti a partire dalle interlocuzioni tra il Ministero e le parti sociali. Un dialogo che tenga conto sì delle associazioni storiche (a volte vecchie per ciò che propongono), ma che parallelamente coinvolga tutte le voci, soprattutto quelle che non hanno interessi di bottega da salvaguardare, se non è troppo utopistico che pretendere".
E' questo l'appello che la portavoce di Ruote Libere Cinzia Franchini lancia al nuovo ministro.
"Non serve correggere il nome al Ministero se poi non si modificano le dinamiche economiche che regolano il settore. Le associazioni di categoria che hanno applaudito al lavoro del Ministro De Micheli sono le stesse che oggi chiedono di tornare a sedersi al tavolo del Governo con le identiche proposte, le stesse da almeno 10 anni. Come sa bene il Ministro Giovannini, da sempre attento osservatore del settore, l'autotrasporto è stato inondato di risorse economiche che evidentemente, guardando alla categoria, non sono servite a far fare un salto di qualità rispetto anche ai competitori europei - continua Cinzia Franchini -. In gioco c'è il futuro e la competitività del nostro paese. L'emergenza Covid ha evidenziato come l'autotrasporto e la logistica siano le colonne portanti e strategiche dell'economia italiana e come questi comparti abbiano l'estrema urgenza di interlocutori politici capaci, lungimiranti, in grado di comprendere le conseguenze nefaste di un continuo impoverimento del settore, abbandonato da anni e sempre meno concorrenziale".