13 gennaio 2021 - Quaranta chilometri di autostrada in più per raggiungere Milano partendo dal porto di Genova; inevitabili code chilometriche in città e lungo il tragitto autostradale, disagi che ricadranno puntualmente sugli autotrasportatori e che, dopo quaranta giorni di blocco, si troveranno a pagare un conto danni che varierà fra i 25 e i 28 milioni di euro, conto che, una volta di più, non potranno spartire con una merce e con categorie che hanno invece sopportato e assorbito un incremento di 50 volte dei noli marittimi, ma oppongono un muro invalicabile alla condivisione anche di soli 50 euro negli extracosti del trasporto su gomma.
A disegnare l’ennesimo scenario da incubo non è un veggente. Secondo il coordinatore di Trasportounito, Giuseppe Tagnochetti, è già tutto scritto e inevitabile, da quando lunedì ASPI aprirà un cantiere che chiuderà per 40 giorni la tratta fra Genova Ovest e Bolzaneto e tutti i mezzi pesanti in uscita dal porto verranno dirottati verso la A10 o la A26 sobbarcandosi, oltre agli inevitabili ingorghi, 40 chilometri di guida in più.
“Nulla di nuovo sotto il sole – afferma Tagnochetti – se non che ormai per l’autotrasporto la corsa verso il collasso subisce una nuova e probabilmente letale accelerazione.”
Secondo Trasportounito non è solo l’apertura di un ennesimo cantiere a decretare questo destino, ma anche la concomitanza di una serie di fattori e di scelte negative che rimbalzano sull’autotrasporto, ultimo anello della catena, l’intero conto dei danni.