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SCT rafforza i servizi di collegamento del porto di Salerno


9 gennaio 2021 - L’anno 2020 si conclude per Salerno Container Terminal (Gruppo Gallozzi) con una crescita, nei volumi di traffico, di circa il 2% (309.750 teus nel 2020 rispetto a 303.678 del 2019), nonostante i pesanti effetti sulle economie dell’interscambio mondiale causati dalla pandemia Covid-19. Le prevedibili contrazioni dei flussi di merci sono state infatti bilanciate dall’acquisizione di nuove linee marittime ed il terminal, in attesa dell’ormai imminente completamento dei lavori di dragaggio indispensabili per il rilancio nell’ambito delle rotte transoceaniche, ha puntato al proprio rafforzamento nei collegamenti mediterranei. 

 Agli inizi dell’anno è stata avviata un’importante collaborazione con il servizio in joint tra l’italiana “Tarros Line” e la turca “Arkas”, che assicura scali bisettimanali, in direzione Est ed in direzione Ovest, tra Salerno ed i porti della sponda orientale e quella occidentale dell’intero bacino mediterraneo. Nel mese di novembre è partito il nuovo servizio marittimo settimanale della compagnia di navigazione Akkon Lines, con sede ad Istanbul, tra i porti di Barcellona, Castellòn, Valencia, Algeri, Salerno, Izmir, Gemlik, Gebze e Ambarli. 

 Il mese di dicembre 2020 ha visto l’approdo inaugurale del nuovo servizio settimanale full container TMX2 TurkeyMed Express - della francese CMA-CGM - in arrivo a Salerno dai porti turchi di Gemlik, Gebze, Ambarli e Aliaga ed in prosecuzione per Genova (con transhipment per gli Stati Uniti), Marsiglia ed i porti algerini di Algeri, Skikda ed Annaba. Queste importanti notizie confermano che il porto di Salerno ed il Container Terminal, nei difficili mesi dell’epidemia, non si sono mai fermati, sostenendo tutti i collegamenti essenziali per la macchina dell’interscambio, con la pianificazione di nuovi investimenti, nuove assunzioni e nuove strategie. 
 “Dal punto di vista strategico e commerciale - sottolinea il presidente di Salerno Container Terminal, Agostino Gallozzi - abbiamo valorizzato ulteriormente la nostra tradizionale vocazione all’export, non solo nell’ambito del distretto del food e dell’agroalimentare, ma anche incrementando la capacità di penetrazione verso le aree industriali del Lazio e delle Puglie, oltre che della Campania. Rispetto alla crescita complessiva del 2% dei volumi trattati, da un lato si è registrata una contrazione del 7% delle importazioni, causata dalla riduzione dei consumi nazionali rallentati dal lock-down, dall’altro una significativa crescita del 10 % dei volumi delle merci all’esportazione”.

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