28 gennaio 2021 - Da un lato un momento politico che rende a dir poco complesso anche solo pensare a un nuovo ministero, benché motivato da buone intenzioni e da valide ragioni, come quello “del mare”; dall’altro, la necessità cogente di realizzare nel tempo più breve possibile un centro in grado di raccogliere gli input delle imprese e del settore portuale, marittimo e logistico nel suo complesso per non sprecare l’occasione, se tale sarà in funzione della serietà dei progetti, del Next Generation EU.
Secondo Alessandro Laghezza, Presidente di Confetra Liguria, il cluster esteso dei traffici marittimi, dei porti e della logistica è oggi fragile ed esposto come non mai ai rischi di strumentalizzazioni politiche che nulla hanno a che fare con le reali motivazioni. Al tempo stesso non può permettere a nessuno di tenerlo fuori o ai margini del dibattito sugli interventi prioritari di cui ha bisogno e che riguardano scelte infrastrutturali, riforma della governance portuale e una digitalizzazione che sia in grado una volta per tutte di contenere l’impatto negativo della burocrazia sull’efficienza del settore.
“È forse necessaria oggi – sostiene Laghezza – una vera e propria chiamata alle armi di tutto il mondo dell’impresa che opera in questo settore per far sentire una voce forte, per scongiurare scelte clientelari e tentare di costruire proprio a partire dal mare, le basi per un rilancio complessivo del Paese”.