14 dicembre 2020 –
“Altre categorie intravedono la luce in fondo al tunnel, per l’autotrasporto che opera nei Bacini Portuali e nelle aree industriali e logistiche liguri al conto dei danni, già quantificato in 316 milioni di euro per il periodo novembre 2019 - luglio 2020, si somma ormai una penalizzazione cronica che sta avviando le aziende del settore, già caratterizzate da una fragilità finanziaria frutto di anni di totale assenza di politiche settoriali, verso il tracollo. E il caso neve, le modalità con cui è stata affrontata, o meglio non affrontata, da Autostrade questa ennesima emergenza è la classica goccia che fa traboccare il vaso”.
Secondo Giuseppe Tagnochetti, coordinatore regionale di Trasportounito, la situazione dell’autotrasporto, penalizzato dal crollo del Morandi, quindi dai lavori programmati ed eseguiti in maniera dissennata sulla rete autostradale, pesa in modo sostanziale sulla quantificazione dei danni che hanno presentato oggi insieme alle altre categorie, attraverso il Comitato Salviamo Genova e la Liguria: e ciò accade perché la penalizzazione di questa categoria, di importanza strategica irrinunciabile per garantire il flusso delle merci e quindi anche il funzionamento dei porti, è ormai divenuta una costante.
I disservizi, le code, l’incapacità di affrontare le emergenze, in primis da parte dei soggetti preposti a gestire le grandi infrastrutture, proseguono e i costi che ne derivano continuano a gravare sulle spalle dell’autotrasporto.
Le stime del comparto sono state fornite da Trasportounito e dimostrano un peggioramento del servizio dal 24 novembre 2019 a seguito del crollo di un viadotto sull’autostrada A6 successivamente seguito dalla riduzione a una corsia sia della A26 a dicembre 2019 che della A7. Ma, alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni con l’emergenza maltempo, il passivo da inefficienze del sistema resta una voce aperta nel bilancio dell’autotrasporto.