10 dicembre 2020 - Eni entra nel mercato della produzione di energia elettrica da eolico offshore in Gran Bretagna grazie all’acquisizione del 20% da Equinor e SSE Renewables, del progetto DoggerBank. Il progetto prevede l’installazione di 190 turbine di ultima generazione da 13 MW ciascuna a una distanza di oltre 130 km dalle coste britanniche, per una potenza complessiva di 2,4 GW.
A regime DoggerBank (3,6 GW) sarà il progetto più grande del mondo, in grado di produrre elettricità rinnovabile pari a circa il 5% della domanda del Regno Unito, fornendo energia a circa sei milioni di famiglie.
La costruzione del parco eolico offshore DoggerBank prevede un investimento complessivo di 6 miliardi di sterline e si articolerà su due fasi, la prima delle quali sarà completata entro il 2023 e la seconda entro la fine del 2024.
Con questa acquisizione Eni entra nel mercato dell’eolico offshore del Nord Europa, uno dei più promettenti e stabili al mondo, al fianco di due partner di grande esperienza nel settore e potrà accrescere le proprie competenze nella costruzione e gestione di progetti offshore wind per future iniziative, anche in altre aree geografiche.
L’ingresso nel progetto DoggerBankconsentirà di contribuire con 480 MW di energia verde al raggiungimento degli obiettivi Eni di capacità installata da rinnovabili nel 2025, pari a 5GW, e di sfruttare eventuali sinergie con il business retail.
Per questa operazione, Eni è stata supportata da RBC Europe come exclusivefinancialadvisor, e Bracewell (UK) LLP in qualità di legaladvisor.
Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni ha dichiarato: “L’ingresso nel mercato dell’eolico offshore in Nord Europa rappresenta per Eni una grande occasione che ci consentirà non solo di acquisire ulteriori skills nell’offshore wind, grazie alla collaborazione con due aziende leader del settore, ma anche di contribuire in modo sostanziale al raggiungimento del target di 5 GW di potenza installata da rinnovabili al 2025, tappa intermedia per il più ambizioso obiettivo relativo all’azzeramento delle emissioni nette di gas serra sia dirette sia indirette in Europa al 2050”.