25 novembre 2020 - Assunzione di una forte responsabilità diretta per abbattere le emissioni del trasporto marittimo e consentire il raggiungimento degli obiettivi di de-carbonizzazione fissati dalle Nazioni Unite. Nulla di formale o programmatico dietro alla decisione di Nova Marine Carriers, il gruppo armatoriale che fa capo alle famiglie Romeo e Bolfo-Gozzi, di aderire a Sea Cargo Charter, la più importante organizzazione internazionale impegnata sulla linea del fronte della sostenibilità nel trasporto marittimo, ma un impegno concreto a conteggiare e rendere pubbliche le emissioni della sua flotta e a privilegiare l’obiettivo delle lowemission nella scelta delle unità da noleggiare.
Creato su iniziativa di alcuni fra i più importanti caricatori e gruppi industriali ed energetici del mondo fra cui Cargill, Shell, Total, Anglo American, Dow, Norden, Trafigura, Euronav, GorrissenFederspiel, Stena Bulk (con il supporto di esperti forniti da Global Maritime Forum, Smart Freight Centre, University College London Energy Institute/UMAS, e StephensonHarwood), Sea Cargo Charter ha messo a punto un vero e proprio codice comportamentale al quale è condizionata la membership nell’organizzazione e che muove dall’impegno dei più importanti players nel settore minerario, dell’agricoltura, dell’energia e delle commodities avendo quindi come controparte naturale i gruppi armatoriali che operano con flotte di navi bulk carrier.
Sea Cargo Charter ha quindi fissato i parametri di valutazione per verificare se le misure adottate rispondano effettivamente agli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite sulla de-carbonizzazione. Ha inoltre fissato procedure di verifica e assoluta trasparenza nei comportamenti adottati dai gruppi membri dell’organizzazione.