Abbiamo ereditato una situazione paradossale, incancrenita da commissariamenti a raffica. Funzionari indagati per reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni. E poi l’età media alta, nessun entusiasmo, il vuoto insomma. Far ripartire la macchina non è stato facile(…) abbiamo svecchiato, grazie anche a quota cento abbiamo potuto assumere giovani motivati pronti a dare un contributo vero.
Questo il passaggio dell’intervista incriminata. Parole considerate “offensive” della dignità “di chi ogni giorno dà continuamente prova della propria competenza e dedizione, in una struttura affidata, prima del Suo arrivo, ad un commissariamento quadriennale con Ammiragli con doppi e tripli incarichi, inadeguati a gestire una complessa macchina amministrativa”. “I dipendenti dell’AdSP, pubblici funzionari, lavorano per l’Amministrazione con la logica della continuità e non per chi la rappresenta temporaneamente, troppo spesso e purtroppo, per incarico ricevuto e con logiche meramente carrieristiche,” ribadisce il comunicato.
Nella durissima posizione dei sindacati si fa riferimento, oltre all’incapacità di ridurre le distanze tra gli uffici di Napoli e di Salerno e di "fare squadra", alla contrapposizione che sette anni fa coinvolse l’allora Commissario Straordinario Dassatti e la struttura dell’ Ap di Napoli. Situazione che tra richieste di rettifiche e smentite ufficiali portò alla richiesta di dimissioni al Commissario uscente. Anche in questo caso i sindacati hanno chiesto un esplicito apprezzamento per il ruolo dei dipendenti dell’ente portuale.