14 novembre 2020 – Fincantieri, attraverso la sua controllata Fincantieri Infrastructure, rileverà INSO – Sistemi per le Infrastrutture Sociali S.p.A., e la sua controllata SOF, parte del gruppo Condotte, in amministrazione straordinaria dal 2018. L’operazione verrà perfezionata a seguito dell’intervenuta autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico ai commissari straordinari per la cessione dei complessi aziendali della società. Fincantieri Infrastructure procederà con la costituzione di una NewCo al cui capitale parteciperanno la stessa azienda in misura tendenzialmente pari al 90%, e Sviluppo Imprese Centro Italia SGR S.p.A. (“SICI”), in rappresentanza della Regione Toscana, per la restante quota. INSO, fondata negli anni ‘60 e parte del gruppo Condotte dal 2012, è specializzata nello sviluppo di progetti di costruzione e fornitura di tecnologie nei settori della sanità, dell’industria e del terziario.
Con un’esperienza maturata con realizzazioni in più di 20 paesi nel mondo, INSO attualmente vanta nel proprio portafoglio importanti commesse sia in Italia (la Città della Salute di Sesto San Giovanni, l’ospedale di San Gavino, di Cisanello a Pisa, di Vimercate, e il nuovo carcere di Bolzano) che all’estero (Cile, Francia, Grecia, Qatar, Algeria).
Le aree di attività in cui opera la società sono: la costruzione, come general contractor per la realizzazione di infrastrutture per la sanità ed altri settori; le concessioni e la gestione, in cui opera direttamente o tramite la controllata SOF svolgendo servizi di facility management; la fornitura di strumentazione, come system integrator nella fornitura di apparecchiature e tecnologie medicali.
INSO vanta un carico di lavoro rilevante pari a circa 1 miliardo di euro e negli ultimi anni, in cui ha certamente sofferto della situazione in cui si è venuto a trovare il suo azionista, sia dal punto di vista commerciale che operativo, ha registrato un fatturato medio pari a circa 150 milioni. SOF nel 2019 ha registrato un fatturato di 37,5 milioni con un carico di lavoro pari a circa 400 milioni, di cui circa il 60% legato a contratti di concessione avente durata molto estesa compresa tra i 20 e i 30 anni.
Complessivamente le due società occupano circa 450 lavoratori, una forza occupazionale che sarà mantenuta con il perfezionamento dell’operazione.