11 novembre 2020 - Si svolgerà giovedì 12 e venerdì 13, sulla piattaforma digitale della Fiera di Padova, Green Logistics Intermodal Forum significativamente intitolato “La logistica post Covid-19 “Ritorno al passato” o “resilienza trasformativa?” Una domanda chiave che merita una risposta seria e approfondita, alla luce del fatto che la logistica, pur soffrendo inevitabili perdite nei volumi dei traffici, non si è mai fermata a livello nazionale e internazionale nei mesi del lockdown confermando nei fatti il ruolo strategico che svolge per il sistema economico e la tenuta sociale del nostro Paese.
E’ evidente però che c’è bisogno di una riflessione sul futuro del settore e sugli interventi necessari alla luce dei nuovi scenari, nazionali e internazionali che la pandemia sta disegnando. I leader del settore si ritrovano sulla piattaforma digitale della Fiera di Padova per discutere sia degli investimenti e delle politiche già avviate, sia delle iniziative da prevedere nei prossimi mesi. Due gli appuntamenti principali della prima giornata di lavori: il primo convegno
“Infrastrutture per l’Intermodalità del prossimo decennio - Progetti operativi per il completamento del sistema infrastrutturale italiano”
vedrà la partecipazione dei principali protagonisti dell’intermodalità e della portualità italiana, il secondo,
“La Carta di Padova - insieme per una logistica Sostenibile” presenterà il documento che tredici associazioni non solo della logistica hanno definito come piattaforma condivisa per avviare azioni comuni finalizzate alla reale sostenibilità ambientale, sociale ed economica del sistema logistico e trasportistico nazionale.
Nel convegno sul futuro dell’intermodalità che sarà concluso da un intervento del ministro delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli, sarà il presidente di UIR Matteo Gasparato (l’associazione degli Interporti Italiani) a porre sul tavolo i principali temi legati al settore che ha grandi opportunità di crescita ma anche qualche nodo da sciogliere.
Matteo Gasparato spiega:
Il ruolo che la Rete degli Interporti italiani svolge nell’obiettivo di sviluppo e modernizzazione del Paese è oramai chiaro a tutti. Un ruolo che è svolto in sinergia con la rete portuale nazionale assieme alla quale siamo l’asse portante del sistema logistico nazionale che, ricordo vale il 9%del Pil comprende 108 mila imprese che fatturano circa 85 miliardi e soprattutto ne investono 6. Ecco perchè è necessario che il Parlamento provveda alla revisione della legislazione di riferimento (legge 240 del 1990) proprio per adeguarla al sempre più importante ruolo assunto dagli Interporti nel nostro sistema trasportistico. Questo per avere una maggiore coerenza fra politiche UE e nazionali attraverso nuovi e specifici organismi e strumenti di coordinamento. E’ importante anche organizzarsi per attingere ai futuri finanziamenti della programmazione comunitaria 2021-2027 attualmente in discussione. UIR sta lavorando perché i fondi nazionali come quelli assegnati nel 2020 e quelli previsti per il futuro possano essere integrati attraverso la partecipazione degli Interporti alle call europee del programma CEF”.