Quello che oggi si chiama Molo Trapezoidale e che sino a pochi mesi addietro era per molti aspetti una delle vetrine del degrado del porto, diventerà un vero e proprio parco urbano-portuale, ospitando su un’area di 26.000 metri quadri un laghetto urbano di oltre 8000 metri quadri, ma anche un auditorium, un anfiteatro panoramico da 200 posti, e un Parco archeologico che, con la liberazione delle aree del Castello a Mare, si candida a diventare sito Unesco, inserito nel “Percorso Arabo-Normanno”, già parte della Heritage List.
“Palermo è stata ed è – sottolinea Pasqualino Monti, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia occidentale – una grande capitale anche della cultura, un eccezionale meltingpot, che il porto, chiave di ingresso preferenziale alle bellezze della Sicilia, si appresta a riportare agli antichi splendori”.
Per completare questi lavori, che “regaleranno” alla città 200 nuovi posti di lavoro, con un investimento di 25 milioni e mezzo, il porto prevede di impiegare un anno e mezzo. E per la prima volta la previsione a Palermo diventa credibile, visto che “il nuovo metodo” inaugurato dal Presidente Monti si è rivelato la chiave di volta per sconfiggere la burocrazia.