17 ottobre 2020 -
“Non lasciamoci accecare dall’emergenza e dalle negatività. Per i porti italiani, catapultati nuovamente sulla linea di confine fra due mondi, si ripropone un’occasione storica di sviluppo di traffici e di centralità nell’interscambio mondiale”.
A lanciare un messaggio contro-corrente è Gian Enzo Duci, Presidente di Federagenti, che individua nella guerra fredda fra Stati Uniti e Cina e nella nascita di un nuovo continente economico medio orientale un’opportunità analoga a quella di cui si è giovata l’Italia nell’immediato dopo-guerra quando si è trovata esattamente sulla frontiera fra il blocco occidentale e il blocco comunista.
“Oggi – precisa Duci – la linea di confine tra la sfera d’influenza statunitense e quella cinese sembra transitare sul nostro Paese dove su 5G e porti si colloca l’epicentro di un confronto particolarmente aspro, ma foriero per l’Italia di grandi opportunità di investimento e di crescita.
L’attenzione che gli Stati Uniti, anche attraverso le ripetute missioni del Segretario di Stato Mike Pompeo, e gli interventi reiterati dell’Ambasciata e del Consolato di Milano in vari scali strategici, stanno dimostrando quanta importanza l’alleato atlantico riponga sul controllo della portualità italiana. D’altro lato, gli investimenti cinesi (già fatti o ipotizzati) a Savona, Trieste e a Taranto, all’interno, ma anche al di fuori della Belt& Road Initiative, sono un dato di fatto ormai arci noto”.
“È in un momento come questo – prosegue il Presidente di Federagenti – che l’Italia può trasformare questo faccia a faccia in opportunità economiche e commerciali straordinarie, ovviamente a condizione di tenere il timone in mano e di trarre vantaggi da una posizione tornata a essere centrale in Mediterraneo e strategica”.
Secondo una prima analisi svolta da Federagenti, questo ruolo della portualità italiana, che richiede oggi una capacità di governance e di vision in questi anni spesso mancata, nonché la scelta di uomini in grado di guidare e non subire i processi, può giovarsi anche di una seconda eccezionale opportunità.