21 settembre 2020 - Il Global Startup Ecosystem Report 2020 (GSER2020) - pubblicato a giugno, ha già fornito una panoramica molto disarmante nell'analisi dell'ecosistema delle startup su scala globale: dopo il lockdown il 40% delle startup si troverebbe nella cosiddetta zona rossa, cioè avrebbero tre mesi o meno di liquidità, e quindi di vita. Nel periodo di emergenza lo studio mostra che: più del 60% delle startup ha licenziato o ridotto dipendenti o stipendi; circa il 31% ha ridotto i posti di lavoro nella ricerca e sviluppo e il 32% ha ridotto i posti di lavoro nel Product Software, come gli ingegneri del software;
Il 71% delle startup ha ridotto le proprie spese in media del 22%.
Chiarire la situazione italiana è l'obiettivo dello studio condotto a luglio da EY e VC Hub Italia - L'impatto dell'emergenza Covid-19 sulle startup e sull'ecosistema dell'innovazione in Italia
In Italia:
58% di personale in più
Il 32% ha visto un aumento della domanda
Il 27% ha visto una crescita dei ricavi
Il 62% delle realtà coinvolte nell'indagine ha lavorato nello smart working senza compromettere la produttività
Detto questo, anche nello studio di EY e VC Hub Italia, così come in quello di Startup Genome, il problema principale legato all'emergenza sanitaria Covid-19 sembra essere proprio nel calo della domanda: il 68% delle startup ha dichiarato di hanno subito un calo della domanda; 25% in diminuzione di oltre il 50%.
La manovra del Governo italiano è essenzialmente strutturata su 3 misure:
200 milioni dal Fondo di sostegno al Venture Capital (Fondo di sostegno al Venture Capital);
200 milioni per start-up e PMI innovative nell'ambito del Fondo di Garanzia (Fondo di Garanzia);
ulteriori 100 milioni di euro per prestiti agevolati nell'ambito del bando “Smart & Start” (Bando Smart & Start).
In un'ottica di sviluppo a lungo termine, è essenziale che il nostro ecosistema cresca in modo esponenziale e che le startup italiane siano sempre più capaci di svilupparsi a livello internazionale.