11 settembre 2020 -
“Non possiamo che ribadire il nostro deciso no all'ipotesi di equiparare le accise tra benzina (oggi pari a 0,728 euro al litro) e gasolio (pari a 0,617 euro al litro) aumentando di 11 centesimi il costo al litro del gasolio. Dietro al paravento della difesa dell'ambiente il Governo vorrebbe varare un inaccettabile aumento delle tasse che andrebbe a gravare su migliaia di aziende di autotrasporto, già piegate da una economia al rallentatore a causa del coronavirus”.
A tornare sull'argomento è Cinzia Franchini, imprenditrice modenese, portavoce del raggruppamento di piccoli imprenditori del trasporto merci Ruote Libere.
"Se davvero il ministro Costa volesse imprimere una svolta ambientale sul settore dei trasporti, la misura infatti sarebbe finalizzata a rimuovere i sussidi ambientalmente dannosi (SAD), varerebbe una serie di misure per agevolare ulteriormente il rinnovo del parco mezzi vetusto e inquinante di tante piccole e medie imprese di autotrasporti italiane. Incidere su una tassazione che è già tra le più alte d'Europa è viceversa inaccettabile e non fa che aumentare il gap di competitività delle aziende italiane - continua Cinzia Franchini - Ricordo che nel nostro paese quasi il 90% delle merci viaggia su gomma e un aumento delle accise costringerebbe tante piccole e medie realtà alla chiusura. I primi ad essere penalizzati sarebbero infatti quegli imprenditori in conto terzi mono-veicolari al di sotto delle 7,5 tonnellate che, non beneficiando del recupero delle accise, dovrebbero sopportare una spesa aggiuntiva di migliaia di euro l’anno".