20 settembre 2020 - Prosegue l’iter per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per il progetto per la realizzazione di un deposito costiero di LNG (Liquefield Natural Gas) nell’area industriale ex Corap di Crotone presentato da Ionio Fuel. Dopo il Nulla Osta alla fattibilità dell’impianto, da parte della Comitato Tecnico Regionale, il percorso ministeriale entra nel vivo con l’inizio della cosiddetta fase di Procedibilità. L’impresa guidata da Luigi Vartuli, intanto, ha siglato un accordo vincolante per l’acquisto dei terreni su cui dovrebbe sorgere l’infrastruttura, con un’importante novità.
«L’intesa che stabilisce un’opzione sui terreni fino al 31 dicembre 2022, data entro cui presumibilmente dovrebbero iniziare i lavori del deposito costiero, comprende un’area con un’estensione molto più grande rispetto al piano originario,» sottolinea l’amministratore di Ionio Fuel. «Si tratta, in particolare, di un terreno di circa 50 ettari all’interno dell’area industriale, che abbiamo intenzione di circondare con una cintura verde per garantire al meglio la relazione tra l’opera e il territorio circostante».
Il progetto di Ionio Fuel prevede la realizzazione di un deposito Small Scale LNG da 20mila m3, con relativo terminale di ricezione LNG Off-Shore per la connessione e lo scarico da piccole navi metaniere, attraverso un sistema di tubazioni criogeniche per il trasporto del fluido sia dalla nave al deposito e viceversa, localizzato a circa 1,8 chilometri dalla costa ionica.
L’infrastruttura di Crotone sarebbe la prima nel Sud Italia e terza in Italia, con dimensioni Small Scale di LNG, assieme a quelle di Ravenna e di Oristano che sono già in fase avanzata di realizzazione.
«L’obiettivo principale è fare di Crotone uno dei punti di riferimento per il rifornimento delle navi che utilizzano la propulsione a Gas Naturale Liquefatto,» sottolinea Vartuli.
«Posizionata al centro del Mediterraneo l’opera garantirebbe gli obiettivi dei piani energetici regionali, nazionali ed europei non solo al servizio delle unità navali ma contribuendo alla nascita sul territorio di una rete di distribuzione per l’autotrasporto che sempre più utilizza il GNL».
L’utilizzo di questo carburante per il trasporto, sia marittimo sia terrestre, è d’altro canto la modalità indicata dalle politiche energetiche dell’Ue come la più conveniente, sotto l’aspetto economico, ambientale e di sicurezza, per affrontare la transizione nei prossimi anni verso le fonti energetiche non fossili. Posizione recentemente ribadita anche nell’ambito del dibattito sull’uso delle risorse finanziarie messe a disposizione del RecoveryFound.
In merito alla procedure di VIA, comunica Ionio Fuel,
“le valutazioni condotte sugli impatti ambientali, relativi alla fase di realizzazione del deposito costiero di GNLsono temporanei e reversibili e possono essere ritenuti accettabili e tali da non compromettere lo stato dei luoghi anche grazie alle misure di mitigazione previste”.
“In fase di esercizio gli impatti sulla componente atmosfera, ambiente idrico, suolo e sottosuolo e paesaggio sono valutati minimi mentre l’impatto sulla componente rumore risulta complessivamente contenuto, non superando i limiti stabiliti dalle norme”.
«Convinti che l’impianto possa contribuire ad un miglioramento complessivo del rapporto con il territorio abbiamo deciso per l’allargamento dell’area su cui sorgerà il deposito nell’ottica di dotare l’area industriale di un polmone verde attrezzato con alberi ad alto fusto,»
conclude Vartuli.
«L’obiettivo principale, al di là del chiaro vantaggio sotto l’aspetto della crescita economica, è contribuire ad un innalzamento complessivo della qualità infrastrutturale del territorio anche sotto l’aspetto ambientale».