Nota stampa -
Da Venezia a Genova un no secco al Salone Nautico Internazionale confermato dal presidente della Regione Liguria Toti, dal Sindaco Bucci e, ovviamente, da UCINA e Saloni Nautici. A esprimere la sua contrarietà all’evento è la genovese on. Isabella Susy De Martini , medico di bordo e membro dell’International Propeller Club Port of Venice , associazione mondiale che raggruppa gli imprenditori del cluster del mare e dei trasporti in genere.
“L’aumento esponenziale dei contagi Covid19 in questi giorni in Italia, dovuti a casi importati da numerosi Paesi Europei impone une seria riflessione che coinvolge anche il mondo dello Shipping. Da un lato si assiste alla forzata pausa delle Crociere e dall’altro alla cancellazione a scopo di prevenire la diffusione del Virus, dei Saloni Nautici di Cannes, Monaco , Barcellona, Venezia, Brindisi ecc.ecc. . Appare pertanto superficiale e pericolosa la decisione di non annullare il Salone di Genova, in programma ai primi di ottobre e ad oggi confermato. ..Non può sfuggire che in un momento nel quale gli spostamenti negli aeroporti, stazioni e porti sia considerato ad alto rischio contagio, si sottoponga il Paese ad un serio rischio pandemico “. L’allarme della dottoressa De Martini deve far riflettere chi ovviamente predilige il business alla salute pubblica mentre – secondo altri governatori di Regione – a breve si potrebbe tornare al lockdown interregionale, cioè al divieto di spostamenti tra Regioni . Allora come è pensabile la realizzazione di un salone nautico internazionale alla luce di una crisi epidemica da alcuni definita peggiore della “febbre spagnola” con milioni di decessi?
“ Il Propeller Club Port of Venice che tra i suoi associati registra molti imprenditori del settore e che pure aveva sostenuto con forza la seconda edizione del Salone Nautico all’Arsenale – chiosa il presidente Massimo Bernardo – ha dovuto arrendersi di fronte alla corretta scelta degli organizzatori che hanno rimandato l’evento veneziano al 2021. Capiamo bene che il Salone Internazionale di Genova per le sue ricadute economiche e la sua importanza a livello mondiale non è quello di Venezia tuttavia è innegabile che i suoi organizzatori e la politica che li sostiene sono forse ancora in tempo per dare anche al mondo dell’impresa e alla società civile un bel segnale di etica sociale”.