Sono stati, così, evidenziati gli elementi di forza dell’infrastruttura che, nel corso del lockdown, ha registrato un’impennata dei traffici. Un traguardo importante che è stato frutto, anche, di una serie di investimenti pubblici e privati, che hanno garantito la possibilità di rispondere alle esigenze di mercato, anche in un momento di particolare crisi.
Nel fare gli onori di casa, Agostinelli ha illustrato l’imponenza della sua infrastrutturazione, ponendo l’attenzione sulla capacità di Gioia Tauro, unico porto in Italia, di ricevere le navi più grandi al mondo, dotate di oltre 400 metri di lunghezza, 60 di larghezza e una capacità di trasporto superiore ai 22mila teus. Dal canto suo, il vice presidente Ettore Rosato, nell’apprezzare l’infrastruttura portuale, ha posto la sua attenzione sulle peculiarità dello scalo calabrese per lo sviluppo del Paese:
“Conoscevo il porto di Gioia Tauro, di cui oggi ho avuto ulteriore modo di riconoscere la sua strategicità all’interno del Mediterraneo - ha detto l’on. Rosato – Ora, però, è necessario passare alla definizione della nuova governance, che possa essere guidata da una figura presidenziale che abbia i pieni poteri di programmare lo sviluppo futuro dello scalo. Sono convinto che questa realtà portuale, che ha ampiamente dimostrato di essere un fiore all’occhiello della portualità nazionale, vada sostenuta con azioni mirate, affinchè si possa garantire una nuova fase di crescita, che vada oltre il transhipment per puntare alla logistica e al suo collegamento con l’entroterra. Serve, quindi, superare la fase di commissariamento – ha concluso Rosato - perché questo Ente, pienamente impegnato su Gioia Tauro, estende la propria circoscrizione anche ad altri porti, come Crotone e Corigliano Calabro, specializzati in diversi settori dei trasporti, che necessitano di una ulteriore attenzione, che potrà essere loro garantita dalla istituzione del nuovo sistema portuale”.