18 agosto 2020 -
"Siamo al paradosso. Le associazioni di categoria che un tempo rappresentavano gli iscritti e nello specifico gli autotrasportatori oggi inviano viceversa note ufficiali per complimentarsi col Governo sul tema delle deduzioni forfettarie quando in realtà a tre giorni dalla scadenza per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi il Governo stesso non ha ancora sbloccato nulla".
Così Cinzia Franchini, imprenditrice modenese portavoce di Ruote Libere, il raggruppamento di piccoli imprenditori del trasporto merci in conto terzi.
“E’ un triste gioco dell’autodifesa del governo attraverso le associazioni "amiche" quello che il settore dell’autotrasporto sta assistendo in queste ore. Il ministro De Micheli non ha ancora emanato il provvedimento e per difendere il proprio ritardo e le proprie lacune e ottiene il plauso di Cna Trasporti e Confartigiano per intenti solo dichiarati e per qualcosa che ancora non ha fatto - prosegue Franchini -. La verità è che giovedì prossimo 20 agosto scade il termine per il versamento delle imposte relative alla dichiarazioni dei redditi 2019, pertanto se anche il provvedimento ufficiale dell'Agenzia delle Entrate per rendere operative le deduzioni uscisse domani mattina gli imprenditori artigiani del settore avrebbero solo 48 ore per predisporre i conteggi e conoscere l'importo complessivo delle deduzioni loro spettanti".
“Ricordiamo che si tratta di deduzioni e crediti d’imposta essenzialmente legati al recupero forfettario delle spese sostenute dagli autotrasportatori per le trasferte in relazione ai trasporti personalmente effettuati dall’imprenditore, titolare di ditta individuale, o dai singoli soci di società di persone. E’ un beneficio essenziale per la sopravvivenza di migliaia d’imprese artigiane che subiscono, quotidianamente, concorrenza sleale e dumping sociale da parte di aziende di altri paesi, principalmente dell’est Europa, ma anche di società italiane che hanno da tempo delocalizzato sfruttando l’opportunità di costi decisamente più bassi (costo del lavoro, carburante, assicurazioni, pedaggi, pressione fiscale). Il tutto in un periodo storico di drammatica congiuntura economica”.
“A questo punto la speranza è che si arrivi a una proroga, ovviamente senza sanzioni assurde, che consenta di compensare i colpevoli ritardi del ministro”
conclude la portavoce di Ruote Libere.