Il Sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti, Salvatore Margiotta, ricevendo presso il Ministero, in occasione del trentennale, una delegazione della UIR, ha dichiarato:
“durante l’emergenza Covid il settore della logistica nel suo complesso ha tenuto benissimo e, seppur con sacrificio, ha consentito al Paese di andare avanti. Tra i settori della logistica vi è certamente quello degli interporti, che nei trent’anni successivi alla legge ha dimostrato sì luci e ombre, ma con punte di eccellenza sia italiane che europee.
Diventa necessario oggi ripensare la legge, attualizzarla, o per iniziativa parlamentare o del Governo, per riordinare e rilanciare un settore che può essere centrale anche in questa nuova fase dell’economia”.
“A distanza di 30 anni dalla legge istitutiva, gli Interporti italiani, chiedono che finalmente si metta mano ad una legge di riordino degli interporti, che metta l’Italia al passo con gli altri paesi europei”,sottolinea il presidente degli interporti italiani, Matteo Gasparato, nonché presidente dell’Interporto di Verona. Pur potendo esprimere ancora notevoli potenzialità, la rete interportuale rappresenta oggi in Italia circa il 40 per cento del valore aggiunto rispetto a quello attivato da tutte reti nazionali della logistica, compreso il mare. Complessivamente gli interporti dispongono di circa 32 milioni di mq di aree e magazzini al servizio della logistica e movimentano circa 65 milioni sono le tonnellate movimentate, con oltre 46.000 i treni partiti/arrivati all’anno.
L’emergenza sanitaria dal Covid 19 può rappresentare una grande opportunità per il settore logistico intermodale e per la rete degli interporti italiani. Se in piena “pandemia” il sistema della circolazione delle merci non ha collassato lo si deve anche perchè è stato “puntellato” dal network delle strutture intermodali ed interportuali che hanno continuato a garantire l’operatività.