Un ecosistema di grandi dimensioni dal rilevante interesse scientifico, socio-economico, culturale ed educativo. La biodiversità è notevole e non è raro avvistare delfini, stenelle e tursiopi - cetacei appartenenti alla famiglia dei delfini - che, a testimonianza della ricchezza di queste acque, migrano in luoghi in cui trovano le condizioni più favorevoli a procurarsi cibo. Queste specie sono spesso stanziali nella zona, in particolare tra Marciana e Chiessi, e con un po’ di fortuna è possibile assistere al loro ingresso proprio nella baia di Capo Sant’Andrea, in cui spesso rimangono in acque libere, tra le 0.5 e le 2 miglia dalla costa.
Le emozioni dunque non mancano tra le profondità di Capo Sant’Andrea, che dalla Primavera all’Autunno assiste, inoltre, alle migrazioni di balenottere. I mesi più favorevoli per fare la conoscenza di queste affascinanti creature sono maggio, giugno, settembre e ottobre. Ultimamente i cetacei non si sono fatti attendere e, dalla scorsa Pasqua alla fine del mese di giugno, sono stati registrati circa sette avvistamenti nell’area di Capo Sant’Andrea, entusiasmando gli abitanti locali, attivamente coinvolti nella protezione di questi habitat, e i primi visitatori stagionali.
La migrazione della specie è innescata da fenomeni di upwelling, correnti di risalita in superficie di acque di profondità ricche di sostanze nutrienti, come il plancton, con conseguente aumento della pescosità della zona. “Non esistono altri luoghi come Capo Sant’Andrea per regalarsi incontri unici con i più affascinanti abitanti del mare, e non solo”, racconta Maurizio Testa, Destination Manager di Capo Sant’Andrea. Ed è sempre Maurizio Testa, appassionato conoscitore del mare, a raccontare degli ultimi incontri con i cetacei, riuscendo a cogliere le suggestioni di questi momenti speciali in emozionanti immagini che testimoniano il risveglio della natura successivo a questi mesi di lockdown, in un intreccio di stupore e meraviglia.