Questa situazione sta diventando assolutamente insostenibile, perché ormai da molti mesi migliaia di marittimi italiani sono in attesa di poter rientrare in Italia e sono allo stremo delle forze psico fisiche, mentre coloro che dovrebbero sostituirli a bordo non possono imbarcarsi e quindi lavorare. “Da mesi – afferma Mario Mattioli, presidente di Confitarma – stiamo chiedendo un'azione umanitaria rapida e decisa da parte del Governo per garantire ai nostri marittimi corridoi di transito sicuro, per farli arrivare a bordo per lavorare e per farli tornare a casa una volta terminato il normale periodo di imbarco”. “È urgente e prioritario – afferma Stefano Messina, presidente di Assarmatori - intervenire per la salvaguardia della vita umana in mare e per la sicurezza della navigazione e delle nostre navi. Non fare niente sarebbe un’ulteriore sottovalutazione dell’importanza strategica del trasporto marittimo e del lavoro di chi lo garantisce”. “Armatori e marittimi hanno fatto e stanno facendo il loro dovere – afferma Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti – attendiamo ora un segnale concreto”. Se non si riuscirà al più presto ad avvicendare i marittimi attualmente a bordo delle navi, molti di loro potrebbero nel futuro non essere più in grado di navigare.
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È urgente risolvere il problema dei cambi equipaggio
Questa situazione sta diventando assolutamente insostenibile, perché ormai da molti mesi migliaia di marittimi italiani sono in attesa di poter rientrare in Italia e sono allo stremo delle forze psico fisiche, mentre coloro che dovrebbero sostituirli a bordo non possono imbarcarsi e quindi lavorare. “Da mesi – afferma Mario Mattioli, presidente di Confitarma – stiamo chiedendo un'azione umanitaria rapida e decisa da parte del Governo per garantire ai nostri marittimi corridoi di transito sicuro, per farli arrivare a bordo per lavorare e per farli tornare a casa una volta terminato il normale periodo di imbarco”. “È urgente e prioritario – afferma Stefano Messina, presidente di Assarmatori - intervenire per la salvaguardia della vita umana in mare e per la sicurezza della navigazione e delle nostre navi. Non fare niente sarebbe un’ulteriore sottovalutazione dell’importanza strategica del trasporto marittimo e del lavoro di chi lo garantisce”. “Armatori e marittimi hanno fatto e stanno facendo il loro dovere – afferma Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti – attendiamo ora un segnale concreto”. Se non si riuscirà al più presto ad avvicendare i marittimi attualmente a bordo delle navi, molti di loro potrebbero nel futuro non essere più in grado di navigare.
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