2 luglio 2020 - L’autoproduzione in ambito portuale è regolata dall’art. 16 della legge 84/94 e dal successivo decreto ministeriale 585 del 1995, ma negli ultimi 2 anni si è assistito ad applicazioni difformi ed interpretazioni soggettive delle norme. In alcune realtà portuali il ricorso all’autoproduzione da parte dei vettori marittimi è avvenuto al di fuori delle norme determinando distonie tra diversi porti e pregiudizio per i lavoratori e le imprese.
Il Presidente di Assologistica Andrea Gentile, ricordando come il tema di una corretta applicazione di questa materia sia stato oggetto di incontri presso il Ministero dei Trasporti già nell’estate del 2018, ha dichiarato:
"Il rispetto delle norme è un elemento imprescindibile e se le regole non sono chiare e determinano un’applicazione difforme vanno modificate migliorandole. E’ fondamentale che in un ambito come quello portuale, dove operano diversi soggetti, le regole siano puntuali e uniformemente applicate. In un momento emergenziale come questo è ancora più importante garantire la corretta concorrenza tra i diversi attori”.Gli aspetti legati all’autoproduzione non solo sono rilevanti per evitare situazioni di dumping, ma anche perché vengano garantiti elevati standard di sicurezza.