2 luglio 2020 - L’autoproduzione in ambito portuale è regolata dall’art. 16 della legge 84/94 e dal successivo decreto ministeriale 585 del 1995, ma negli ultimi 2 anni si è assistito ad applicazioni difformi ed interpretazioni soggettive delle norme. In alcune realtà portuali il ricorso all’autoproduzione da parte dei vettori marittimi è avvenuto al di fuori delle norme determinando distonie tra diversi porti e pregiudizio per i lavoratori e le imprese.
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"Il rispetto delle norme è un elemento imprescindibile e se le regole non sono chiare e determinano un’applicazione difforme vanno modificate migliorandole. E’ fondamentale che in un ambito come quello portuale, dove operano diversi soggetti, le regole siano puntuali e uniformemente applicate. In un momento emergenziale come questo è ancora più importante garantire la corretta concorrenza tra i diversi attori”.Gli aspetti legati all’autoproduzione non solo sono rilevanti per evitare situazioni di dumping, ma anche perché vengano garantiti elevati standard di sicurezza.