Purtroppo sono ancora troppo poche le realtà italiane che sono consapevoli dell’importanza di salvaguardare il nostro pianeta e che si adoperano per fare la loro parte. L’obiettivo però è che nei prossimi anni il numero di aziende che sceglieranno l’energia green per ridurre le emissioni ambientali, la popolazione che si avvicinerà alla mobilità pulita e le istituzioni che gestiranno meglio lo spreco di risorse saranno via via sempre maggiori.
La necessità di fare qualcosa perché tutto questo migliori definitivamente è sempre più forte. È dai momenti di crisi che scaturisce il cambiamento e, una volta che l’emergenza più grave sarà definitivamente alle nostre spalle, dovremo cogliere l’occasione per modificare le basi dell’economia e trasformare le difficoltà in qualcosa di utile per il Paese. Naturalmente tutti dovranno essere parte attiva di questo cambiamento in quanto non possiamo pretendere che qualcuno agisca al posto nostro. Quale sarebbe la soluzione? Per superare questa crisi è necessario puntare sullo sviluppo sostenibile e sull’utilizzo intelligente delle risorse.
Il nuovo modello economico, che ne scaturirà, dovrà basarsi su adeguate politiche di supporto alla ripresa del Paese, che prevedano di indirizzare i piani di investimento sulla strada della decarbonizzazione e della circolarità, promuovendo una concreta transizione verso nuovi modelli di produzione che mettano il clima al primo posto.
Nella recente Legge di bilancio è stato inserito un piano di investimenti pubblici per lo sviluppo di un Green Deal italiano. Esso sosterrà le spese in ricerca e sviluppo e in innovazione tecnologica, anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale (in particolare grazie agli incentivi fiscali previsti dal Piano nazionale “Transizione 4.0”