A parlare è Cinzia Franchini, portavoce di Ruote Libere.
"Eppure l'autotrasporto italiano, già in grossa difficoltà prima della pandemia, è stato quasi completamente dimenticato dal Governo nazionale. Tra le righe dei tanti Dpcm varati dal premier Conte non si registrano infatti provvedimenti concreti per garantire la liquidità necessaria a consentire alle piccole e medie aziende di sopravvivere.
Al di là della misura generalizzata dei famosi 600 euro versati dall'Inps, nulla si è visto.
Non solo, per le imprese anche riuscire ad ottenere i 25mila euro garantiti dallo Stato, spesso è una odissea per i ritardi e per la richiesta da parte di alcuni istituti bancari, anche se così non dovrebbe essere, di garanzie personali. Intanto, in attesa dei tanti decreti attuativi, le risorse a fondo perduto promesse restano miraggi nel deserto e molte delle aziende di piccole dimensioni iscritte all'Albo dell'autotrasporto si vedono costrette a decidere se chiudere o se scommettere per l'ennesima volta, anche in rimessa, di proseguire l'attività.
In questa mancanza di aiuti concreti, l'ulteriore beffa è rappresentata dal fatto che le ridicole somme sinora elargite hanno dato forza al moloch della burocrazia italiana che formalmente ogni Governo promette di voler ridurre sbandierando lo slogan della semplificazione - prosegue Cinzia Franchini -.
E' passato infatti quasi sotto silenzio, ad esempio, come molte associazioni di categoria per le pratiche necessarie ad accedere ai 600 euro, abbiano chiesto una commissione di circa il 10%. Forse è per questo che alcune associazioni di rappresentanza, che vivono ormai esclusivamente di burocrazia, aiutate da questi Decreti pieni di postille e clausole, hanno ridotto i toni della protesta per la macroscopica assenza di aiuti concreti, mentre gli imprenditori continuano il loro calvario”.