Fornire liquidità al settore attraverso una soluzione ad hoc per gli italiani in vacanza e promuovere le nostre destinazioni al mercato interno è utile ma certamente non indispensabile per un segmento che ricordiamo pesa il 13% del Pil nazionale. Nessuna misura da sola può bastare a risollevare le sorti di un sistema economico ma certamente fornire specifici incentivi agli alberghi può aiutare il settore anche e soprattutto a sostenere tutti i lavoratori e le tante famiglie che vivono di turismo.
Non c’è più tempo per i se e per i ma, il cambio di passo che chiediamo a gran voce non lascia dubbi di interpretazione ed è evidente quanto lo stato in cui versano le aziende e la mole di investimenti che verranno richiesti rappresentino il motivo più urgente del piano stesso posto al vaglio del Governo in queste ore.
La voglia di ripartire è tanta e le imprese, con difficoltà ma con lo sguardo rivolto al futuro, oggi hanno la possibilità di intervenire per ristrutturare è riqualificare esterni ed interni dell’edificio senza produrre perdite vista la diminuzione o la quasi totale assenza di clientela all’interno dell’albergo. I mesi di lockdown hanno pesato come macigni sull’intero comparto e riconoscere una misura che favorisca un’offerta di qualità per il prossimo futuro ci sembra doveroso. Per questo ci auguriamo che la scelta del Ministro venga rivista e corretta prima del tanto atteso decreto di aprile (ormai maggio).