“In questi 50 anni di storia del sistema lagunare portuale veneto abbiamo vissuto e condiviso grandi successi e crisi complesse – spiega Massimo Bernardo - abbiamo assistito alla nascita di nuove aziende e, ahimè, alla morte di tante altre, a seconda dei vari presidenti all’esaltazione di nuovi progetti e alla demolizione degli stessi spesso in uno scandaloso susseguirsi di stop and go che ancor oggi non trovano razionali spiegazioni. In questa lunga navigazione, dal ponte di comando all’ultima stiva, abbiamo conosciuto veri e grandi “Comandanti” e bravi “mozzi”, marinai d’acqua dolce e “ammiccanti sirene”, furbastri da quattro soldi ma anche collaudati ed oculati imprenditori. In questo contesto nessun mio giudizio su uomini, donne o sull’accaduto ma un caldo invito, questo sì, ad un’attenta riflessione da parte dei miei lettori, un invito accorato soprattutto a quei giovani che oggi già operano o lavoreranno nel mondo del trasporto ai quali posso solo ricordare che “solamente ben conoscendo il passato si può costruire un sereno futuro”.Questa è la vera mission di “Fatti e Misfatti nell’ortoporto di Venezia”. Tra i contributi alla pubblicazione ricordiamo quelli di Umberto Masucci, di Vincenzo Marinese, di Claudio Boniciolli, di Andrea Razzini e di molti altri soci del Propeller Port of Venice, avvocati marittimisti, owner di agenzie marittime, terminal, case di spedizione e doganalisti.
“Una rotta perigliosa che presenta fatti e non chiacchiere in quella corposa "antologia" generata da luci ed ombre, da imprenditori e da “prenditori”, da quei tanti lavoratori che hanno combattuto e combattono oggi per mantenere la dignità del lavoro. Pagine e pagine di volti di uomini e donne che hanno respirato, a volte per gran parte della loro vita, l’aria del palazzo o quella delle banchine, pagine di voci suadenti o, per gli “yes men”, spesso afone, pagine di “sussurri di gole profonde”, pagine di falsi buonisti o di severi giustizieri. Insomma un’enciclopedia antologica e antropica animata da quel virtuale popolo del porto che deve affrontare un futuro dagli esiti purtroppo ancora imprevedibili.