In ragione dell'esperienza maturata, sulla base di una condivisa riflessione tra il Comandante del porto, Vincenzo Leone e il Presidente dell'AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo, un eventuale investimento nel settore sanitario marittimo, soprattutto per le enormi potenzialità che esso costituirebbe per l’intera regione, potrebbe rappresentare un vincente volano di impulso per la ripartenza.
Raggiunta, infatti, una sostanziale riduzione della circolazione del virus nel Paese, la sfida principale sarà quella di assicurare la riattivazione dei collegamenti marittimi e l’avvio dell’intera economia portuale senza compromettere i risultati ottenuti in termini di salute pubblica. Fin dalle fasi iniziali di gestione dell’emergenza la stretta collaborazione tra le istituzioni preposte e i vari attori della filiera del trasporto marittimo hanno assicurato la definizione e la tempestiva adozione di processi operativi fondamentali per il contrasto alla diffusione dell’epidemia. In ragione di ciò, Civitavecchia avrebbe, infatti, i necessari presupposti per la realizzazione di un polo sanitario di nuova concezione e di alto valore aggiunto, non solo in grado di offrire servizi efficaci per un'utenza (milioni di crocieristi e centinaia di migliaia membri di equipaggio) bisognosa di assistenza “post-Covid 19” ma anche di supporto ad un più ampio bacino di riferimento costituito dal “triangolo“ ad altissima concentrazione antropica dei milioni di viaggiatori in transito tra Roma, Fiumicino e Civitavecchia.