10 aprile 2020 - Il commento del Presidente di Confetra, Guido Nicolini, sul DL Credito:
“Sulle modalità attuative relative all'accesso alla liquidità, si gioca tutta la sfida di questo
Provvedimento, e con esso del Paese” .
“Le cifre – aggiunge - sono poderose: 400 miliardi di
euro tra garanzie pubbliche sui prestiti, sostegno alle esportazioni ed ulteriore differimento dei
pagamenti di imposte e contributi.
Sommati agli altri 350 miliardi del Cura Italia, ammortizzatori sociali compresi, determina il più
importante intervento europeo contro la crisi economica provocata dal Covid-19. 750 miliardi di
euro equivalgono alla metà del PIL italiano, per dare un ordine di grandezza”.
Fin qui le luci. Le ombre derivano invece dai tempi operativi e dalla concreta erogazione dei
prestiti bancari garantiti dallo Stato.
“Noi che facciamo impresa, sappiamo che un prestito
bancario anche di pochi milioni, ingenera una istruttoria che può durare anche due o tre mesi. Al
Sistema produttivo italiano le risorse servono, invece, entro le prossime due tre settimane,
altrimenti si rischia una ecatombe economico sociale.
Abbiamo sottoscritto già la scorsa
settimana il Protocollo con ABI per l'anticipazione della CIG, abbiamo in corso un Tavolo di
confronto con CDP sul tema dei ritardati pagamenti, e abbiamo sottoscritto anche una intesa con
MCC. Il fattore tempo è tutto.
E poi segnalo la necessità di ragionare su qualche intervento che impatti anche sul conto
economico delle imprese, a partire dalle defiscalizzazioni sul costo del lavoro.
Abbiamo fatto al
Governo una proposta semplice: consentiteci fino a fine 2021 la riduzione del 40% degli oneri
fiscali e contributivi sul costo del lavoro, e noi ci impegniamo a mantenere la piena
occupazione, pena la restituzione delle risorse. Per il nostro Settore, labour intensive per
eccellenza, una simile norma necessiterebbe di una copertura di circa 7 miliardi di euro: l'1% di
quanto complessivamente stanziato dal Governo.
E sarebbe addirittura più utile di un prestito
bancario. Lo abbiamo messo per iscritto: con una contrazione media prevista del 20% dei
volumi su base annua, vanno in fumo 18 miliardi di fatturato nel nostro Settore, l'equivalente di
300 mila posti di lavoro. Concentriamoci su questo”