Secondo un’analisi lampo messa a punto dalla Sezione Yacht di Federagenti, sono proprio le caratteristiche dei mega yacht, ovvero il numero limitato di passeggeri (non più di 12) che sono autorizzati a ospitare insieme con un equipaggio ridotto, a rendere potenzialmente queste imbarcazioni veri e propri “messaggeri” della riapertura al turismo di alcune fra le più suggestive e affascinanti destinazioni marine del turismo internazionale.
Lo yacht per sue caratteristiche è autonomo, autosufficiente, facilmente controllabile nei suoi movimenti, ma è al tempo stesso un concentrato di big spender.
“Certo: l’esordio iniziale di stagione – sottolinea Giovanni Gasparini, Presidente della Sezione Yacht della Federazione Nazionale Agenti Marittimi – sarà ispirato alla massima prudenza, con ormeggio in rada o in zone dei porti turistici che non risultino di facile accesso. In ogni caso anche questo start up comporterà la riattivazione di attività tecniche, di manutenzione, di approvvigionamento e di catering in grado di risvegliare il sistema.È il caso di ricordare – sottolinea Federagenti – come nel 2019 la flotta mondiale di mega yacht abbia superato le 5500 unità, con 416 nuove imbarcazioni in costruzione (38% in cantieri italiani), e come queste grandi imbarcazioni di lusso abbiano effettuato in porti turistici italiani, oltre 9000 toccate con soste medie di 4 giorni, assicurando alla filiera turistica una media di occupazione pari a 9 addetti per ogni metro di lunghezza di una grande imbarcazione da diporto”.
Quindi, man mano che la pressione del Covid-19 tenderà ad allentarsi i mega yacht potranno anche simbolicamente favorire e “trascinare” un riavvicinamento globale anche delle imbarcazioni nautiche di minori dimensioni, ridando linfa all’intera filiera e favorendo un recupero ancorché tardivo, delle potenzialità della stagione estiva”.