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Credito per le imprese di logistica e di autotrasporto


2 aprile 2020 - In questi giorni il Paese sta avendo forse per la prima volta la consapevolezza del ruolo essenziale che logistica e trasporto svolgono per il funzionamento e la tenuta del sistema Italia. Se è paradossale che ciò avvenga solo a causa di un’emergenza così drammatica, tuttavia scaturisce una constatazione inoppugnabile: senza logistica e senza autotrasporto il sistema Paese, la sua economia, i suoi rifornimenti, la distribuzione anche dei beni essenziali, collassano.

E per queste imprese va somministrata immediatamente una terapia d’urto finanziaria. A sottolinearlo fornendo una chiave di lettura del tutto innovativa, è Alessandro Laghezza, uno dei più noti imprenditori italiani del settore logistico e spedizionieristico e presidente di Confetra Liguria e della sezione logistica di Confindustria La Spezia.
“Proprio la consapevolezza del ruolo e di funzioni strategiche – afferma Laghezza – stanno mettendo a nudo la fragilità strutturale di un settore, che specie per quanto attiene l’autotrasporto e la miriade di imprese che lo caratterizzano, è sottocapitalizzato e non in grado di sostenere un’emergenza come è quella che incombe sul Paese”. 
“Se crolla la catena logistica – sottolinea Laghezza – collassa l’intero apparato produttivo e distributivo del Paese, compromettendo in anticipo qualsiasi anche ipotetica prospettiva di ripresa post emergenza virus”. Non è quindi urgente; è inderogabile trovare una soluzione per decine di migliaia di imprese di trasporto, quasi tutte medio-piccole e familiari, ma anche per le migliaia di imprese del settore delle spedizioni e della logistica. Per queste imprese, alle prese oggi con notevoli difficoltà operative e con un forte calo di attività, che arriva in questo momento al 70 per cento, la liquidità promessa dal Governo attraverso il Decreto Cura Italia rischia di arrivare troppo tardi o di non arrivare proprio, visto il margine di discrezionalità lasciato al sistema bancario. Ma soprattutto il paracetamolo finanziario non potrà comunque curare la malattia, ossia bilanci 2020 in forte perdita, con conseguente erosione del capitale sociale e chiusura dell’attività. Un potenziale tsunami economico in arrivo subito dopo quello sanitario. È necessario quindi muoversi in varie direzioni, da quella immediata di supporto finanziario ed economico a quella altrettanto urgente di riduzione del costo del lavoro (agendo sul cuneo fiscale) per arrivare ad un progetto strategico di medio lungo termine che ponga logistica ed infrastrutture al centro di un grande piano di ricostruzione e rilancio del nostro Paese. In questa direzione vanno le proposte di Confetra al Governo, proposte che mi sento di sottoscrivere, sottolineando la necessità di procedure snelle e basate su autocertificazioni e controlli a posteriori piuttosto che sui soliti infiniti filtri burocratici.

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